Torna al Teatro Litta, dopo il precedente Medea, una strega, con un altro testo tratto da Euripide; Baccanti, Il regno del dio che danza uno spettacolo firmato da Filippo Renda dal 27 febbraio al 24 marzo 2024.
In un mondo dominato e plasmato da norme e ideali maschili, le donne diventano un simbolo di resistenza e di forza collettiva sfidando e ridefinendo il tessuto sociale, trasformando il mito in una potente metafora della lotta per l’emancipazione e l’affermazione di sé in un contesto di predominanza maschile.
Per saperne di più ho contattato l’amico Filippo Renda al quale ho fatto le mie 5 domande giusto per sapere…
… dopo Medea arrivano le Baccanti, cosa ci dobbiamo aspettare?
Dopo ‘Medea’, ‘Baccanti’ segna un’ulteriore immersione nell’abisso dei temi esistenziali che attraversano l’opera euripidea, offrendo uno spettacolo che dialoga con l’eterno e il contemporaneo. Questa produzione si propone di svelare le complessità dell’animo umano, esplorando la dicotomia tra ordine e caos, razionalità e istinto. Attraverso una reinterpretazione drammaturgica e una messinscena immersiva, Baccanti invita il pubblico a riflettere sulla natura intrinsecamente ribelle dell’essere, sulla ricerca di libertà oltre i confini imposti dalla società, e sulla potenza trasformativa del rito e del mito nel mondo contemporaneo.
Dunque… Euripide, quanto bisogno abbiamo ancora di ascoltare questi grandi maestri?… soprattutto, non hai paura di allontanare di più i giovani dal teatro?
L’ascolto di Euripide e dei grandi maestri dell’antichità non è mai stato così cruciale come nell’odierno contesto socio-culturale. Invece di allontanare i giovani dal teatro, credo fermamente che reinterpretare questi testi classici con una sensibilità moderna possa avvicinarli. Riscoprire Euripide attraverso Baccanti ci invita a colmare il distacco tra antico e moderno, giovani e teatro. Utilizziamo lo spazio teatrale in modo innovativo e un DJ set live per creare un’atmosfera immersiva che ricorda i rave, fenomeni culturali moderni radicati in rituali antichi come sottolineato da Lapassade. Questa fusione di elementi mira a rivitalizzare l’interesse dei giovani, mostrando come le forme più antiche di teatro possano essere vibranti e rilevanti oggi quanto lo erano millenni fa.
Questa tua risposta mi incuriosisce e mi spinge a chiederti quant’è importante in questo spettacolo la musica e che peso dai alle parole?
Nello spettacolo Baccanti, la musica assume un ruolo fondamentale, essendo la forma d’arte più primitiva e pura, capace di attivare intensi canali emotivi e sociali. Questo approccio è influenzato dagli studi di etnomusicologi come Lapassade e Rouget, e si riflette nella scelta di incorporare elementi di psytrance.
La psytrance, con le sue radici nella ritualità e nella capacità di connettere gli individui in un’esperienza collettiva trascendente, parallelamente alle parole, serve come potente veicolo per l’esplorazione dei temi profondi dello spettacolo. Le parole mantengono il loro potere evocativo e narrativo, ma è la musica a guidare l’esperienza immersiva, fungendo da ponte tra il pubblico e le tematiche ataviche esplorate sul palco.
Oggi chi sono le Baccanti, ma soprattutto c’è una Baccante che vorresti invitare alla visione dello spettacolo al Teatro Litta?
Nel contesto attuale, caratterizzato da un rinascimento psichedelico nel suo significato originale di “rivelare la mente”, lo spettacolo Baccanti cerca di coinvolgere figure chiave come sciamane, Embodiment Guide, e ambienti come librerie esoteriche, che incarnano e vivono questa rinascita culturale.
Le “Baccanti” di oggi possono essere viste in coloro che esplorano e condividono queste pratiche, aprendo nuove vie per la comprensione di sé e dell’universo. Tra queste personalità, vorremmo invitare chi sta guidando il cammino verso questa nuova consapevolezza al Teatro Litta. Questo spettacolo, però, riconosce soprattutto che il potenziale bacchico risiede profondamente nel femminile, senza alcuna specifica, quindi aspirando a invitare proprio coloro che non si identificano come Baccanti perché possano riscoprire il loro innato potere incendiario e trasformativo, aprendo nuove vie per la comprensione di sé e dell’universo.
Cosa ti piacerebbe leggere in una recensione dello spettacolo Baccanti e cosa invece ti darebbe più fastidio?
Nella risposta a una recensione di Baccanti, desidero avvicinarmi con una mentalità che abbraccia ogni giudizio con apertura e gratitudine, che trascenda la dualità di critica e lode. Apprezzerei osservazioni che esplorino lo spettacolo da molteplici prospettive, riconoscendo il viaggio condiviso piuttosto che giungere a un verdetto. Ogni feedback, positivo o critico, sarebbe visto come un’opportunità per crescere e approfondire la nostra comprensione artistica, in un ciclo continuo di apprendimento ed espressione.
Desidero però che emerga il riconoscimento per il meraviglioso lavoro delle artiste in scena, le vere artefici di questo viaggio artistico. La loro dedizione e talento sono il cuore pulsante dello spettacolo, e spero che questo sia celebrato in ogni parola scritta su di noi.
Filippo ha stuzzicato la vostra fantasia? Se sì, non dovete fare altro che andare a teatro.
Quando?
Dal 27 febbraio al 24 marzo 2024
Teatro Litta
BACCANTI
Il regno del dio che danza
da Euripide
drammaturgia e regia Filippo Renda
con Maria Canal, Gaia Carmagnani, Silvia Guerrieri, Filippo Renda, Sarah Short, Alice Spisa
dj performer Sofia Tieri
Buona serata!
TiTo
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