“Bar Blues”: intervista a Federica Bognetti

La stagione 2022/2023 del Teatro Fontana si apre all’insegna di Giovanni Testori. In scena torna Bar Blues, monologo con musica dal vivo tratto da racconti del drammaturgo milanese scomparso nel 1993. Uno spettacolo diretto e interpretato da Federica Bognetti che spiega: “Bar Blues è un lavoro che amo molto, liberamente tratto dai racconti di Giovanni Testori, precisamente dal primo racconto de “La Gilda del Mac Mahon”. Questa riduzione si fonde con la musica perché, quando ai tempi lessi il racconto trovai la parola di Testori potente e al tempo stesso musicale. Nel mio percorso la fusione tra musica, parola e canzone è molto importante e ho visto subito la possibilità di trattare il tema dell’amore, protagonista del racconto, proprio attraverso la canzone”.

Come viene raccontato l’amore?
Le canzoni che ho scelto trattano il tema dell’amore e della vitalità sotto diversi punti di vista. Sia in modo ironico sia in modo passionale proprio come nei racconti di Testori.

Cosa ama particolarmente di Testori?
Il suo utilizzo di una parola concreta, radicata nel reale, ma al tempo stesso poetica e capace di parlare dell’anima. In questo periodo sto lavorando sui testi di Virginia Woolf e c’è una sua frase che mi ha colpito riportandomi alla mente Testori.  L’autrice inglese scrive: “La verità è che dell’anima non si può scrivere direttamente, guardala e svanisce. Ma guarda il soffitto, guarda gli animali più umili dello zoo esposti al pubblico in Regent’s Park e l’anima scivola dentro”. Ho trovato che queste parole fossero molto attinenti al mondo di Testori.

Non si rischia di limitare Testori al contesto milanese non riconoscendogli la sua valenza universale?
È vero che Testori ha descritto tantissimo Milano, ma più i suoi racconti entrano nel dettaglio e più si coglie la loro
universalità. Si potrebbe fare anche un paragone con Tennessee Williams che descrive ambienti della provincia americana, i suoi racconti, però, sono talmente universali che i personaggi appaiono vicini anche se specifici di un’altra realtà. Non bisogna comunque dimenticare i testi di Testori che vanno oltre Milano, da Erodias ad Amleto.

Cosa colpisce de La Gilda del Mac Mahon?
Il fatto che l’autore riesca perfettamente a parlare dal punto di vista di una donna. Non è un uomo che racconta di una donna, è un uomo che prova i sentimenti come una donna e questa è la sua grandezza.

Cosa possiamo dire di Gilda?

Gilda è un modello anche per noi donne contemporanee. Un personaggio che rincorre la libertà aldilà del giudizio. L’amore di Gilda per gli uomini è sincero ed è un esempio per le donne di oggi che possono, proprio come gli uomini, amare con dignità. Purtroppo, c’è ancora una differenza nella percezione dell’amore e del sesso da parte di una donna piuttosto che di un uomo. Gilda ha una morale dettata dall’amore.

Che Milano viene raccontata in Bar Blues?
Troviamo la Milano vista dagli occhi di Gilda, la Milano delle relazioni umane, dei sobborghi, popolare ma vissuta con leggerezza e ironia. Lo sguardo è appassionato, sincero, ma anche ironico. Io cerco sempre di inserire un po’ di leggerezza nei miei lavori.

Chi ci sarà con lei sul palco?
Emilio Vernizzi, un musicista eccelso, che, oltre a suonare il sassofono mi aiuterà, con la sua pedaliera elettronica, a creare atmosfere diverse.

Perché il blues?
Perché è un canto triste, ma dopo la tristezza c’è sempre la necessità di risollevarsi. Il canto e la musica non ci affossano, ma ci sollevano l’anima. A questo serve il blues.

Le canzoni come sono state scelte?
È stata una scelta istintiva. Canzoni che parlano d’amore, libertà e desiderio di vivere. Brani che danno energia al testo.

Il chiostro del Teatro Fontana renderà lo spettacolo ancora più suggestivo?
È un ambiente bellissimo che ci riporta anche alla religiosità di Testori. Un contesto magnifico.

Che altri impegni ci saranno nel corso della stagione?
A fine settembre sarò a Firenze, a Villa Vogel, con “Bar Blues”. A novembre farò una piccola tournée a Milano con Silvia Giulia Mendola e la compagnia Pianoinbilico. Porteremo in scena “Sybil”, la storia di una donna che sviluppò personalità multiple. A dicembre torniamo al Fontana con “Supermarket” di Gipo Gurrado. A fine maggio (22 e 23 maggio ad Alta Luce Teatro), invece, debutterò con il mio nuovo spettacolo ispirato a “Il diario di una scrittrice” di Virginia Woolf. Si intitolerà “Diario di una attrice – Alla ricerca di momenti di essere”.

Be the first to comment

Leave a Reply

Your email address will not be published.


*