È una coppia inedita, ma con tutti i requisiti giusti per raggiungere un ampio successo, quella in scena al Teatro della Cooperativa. Parliamo di Andrea Bochicchio e Giovanni Longhin che per 70 minuti intrattengono il pubblico con il brillante spettacolo “Caino Royale”. Una comicità più che mai variegata che alterna battute semplici ad altre più argute ma senza mai scadere nella banalità o nella volgarità.
Sul palco Caino e Abele come non li abbiamo mai visti, Caino non è l’assassino invidioso e Abele non è la vittima innocente. Il primo interpretato da Giovanni Longhin è ingenuo, infantile e non ha nessuna intenzione di uccidere il fratello, mentre l’Abele di Andrea Bochicchio è pragmatico, sa di dover morire e non vuole ostacolare il suo destino.
I due attori si completano molto bene, Caino è forse quello più comico e Abele la spalla, ma i ruoli sono tutt’altro che definiti nella lunga serie di sketch che li vede interpretare poliziotti, bulletti radical chic, yuppies milanesi e altro ancora per uno spettacolo vivace e mai noioso con le sue battute, le sue canzoni e le sue riflessioni.
Una citazione infine per gli autori, in modo particolare per Rita Pelusio che cura anche la regia, chi la conosce non farà fatica a notare la sua mano anche in “Caino Royale”.
Ivan Filannino
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