“Giostra”: intervista a Gerardo Benedetti

gerardo benedetti
Foto Martina Arrigoni

Debutta Giostra di Michele Ruol (medico e drammaturgo, vincitore del premo Hystrio Scritture di Scena con Lea R.) presso Campo Teatrale a Milano, il progetto vincitore del bando testinscena® 2022 indetto dalla Fondazione Claudia Lombardi per il teatro. Dopo aver segnalato lo spettacolo Giostra abbiamo contattato il regista e attore Gerardo Benedetti e gli abbiamo chiesto quando e perché nasce lo spettacolo Giostra?

Nasce nella mia mente più o meno intorno a marzo scorso, proprio per la partecipazione al bando testinscena®. Anche se in realtà avevo già da tempo l’intenzione di cimentarmi con una mia regia. Ho studiato come attore ma sono cresciuto con esempi di uomini di teatro a tutto tondo come Gassman, Eduardo, Strehler che erano attori ma anche registi, ecco perché prima dell’accademia la mia intenzione era quella di fare sia l’attore che il regista.

Tornando a Giostra, lo spettacolo è nato inizialmente grazie a Monica Buzoianu (attrice) che mi ha messo in contatto con Michele Ruol dopo che avevo ascoltato un podcast del Piccolo Teatro nel quale si leggeva uno dei suoi testi. Allora io con faccia tosta gli ho chiesto dei testi, Michele me ne ha fornito una rosa, tra questi ho scelto Giostra per l’appunto!

Ci presenti i tre personaggi in scena?

Il protagonista della commedia è Marito, una sorta di antieroe contemporaneo oserei dire. Un uomo che voleva tanto da se stesso e dalla sua vita ma che è stato travolto dagli accadimenti e non ha saputo più trovare la forza per ritrovare la bussola, forse non ne ha avuto più tempo e che si è reso conto di averla persa quando era troppo tardi. È un personaggio nel quale, sono sicuro, tanti uomini si rispecchieranno. Io, che lo interpreto, passo dall’odiarlo profondamente per la sua inettitudine al compatirlo per la sua tenerezza, perché alla fine è un perdente esattamente come gli altri due personaggi.

Poi c’è Moglie, colei che cerca disperatamente di orientare il timone della famiglia, provando a dirigere suo marito verso un modello di “borghesia” che diventa una vera e propria gabbia all’interno della quale entrambi saranno sia vittime che carnefici.

Amante è la purezza. Una ragazza la cui colpa è quella di essersi innamorata semplicemente dell’uomo sbagliato che, passato il primo momento di euforia passionale, la illude continuamente promettendole un rapporto a tempo pieno. Se i primi due personaggi possiamo definirli carnefici entrambi anche se vittime di un sistema, Amante è proprio la vittima a tutti gli effetti, il capro espiatorio.

Tutti i personaggi comunque rappresentano delle funzioni, dei prototipi umani che servono alla macchina Giostra per evidenziare come tutti noi ci creiamo delle gabbie relazionali e psicologiche (forse perché imposte dall’esterno, da un modello culturale) che a lungo andare mostrano tutta la loro inutilità.

Con lo spettacolo Giostra preferite fotografare la realtà o metterla davanti ad uno specchio, riflettendola?

Ritrarre la realtà così com’è è sicuramente interessante ed è il punto di partenza per comprendere i meccanismi umani che si instaurano tra i personaggi della commedia, ma credo che non basti solo questo. Quello che ho provato a fare con lo spettacolo è radicalizzare questi meccanismi portandoli al loro eccesso, facendoli diventare iperbolici e a tratti surreali. Io riesco a capire le cose e i personaggi solo spingendo le loro problematiche all’eccesso, così magari riesco a capire anche il mio grado di problematicità.

Qual è il punto di forza dello spettacolo Giostra?

Credo sia la leggerezza.

Il mio obiettivo è stato quello di raccontare una storia per quello che è, provando a togliermi il più possibile di mezzo. Ho provato a realizzare una sintesi poetica di quello che è il contenuto del testo senza però sovrapporre segni, ma evidenziando ciò che già c’era. Una storia parla già di sé, basta ascoltarla e provare a mettersi al suo servizio.

Mia curiosità, perché non c’è l’articolo nel titolo… semplicemente Giostra?

Per rispondere a questa domanda ho contattato il drammaturgo Michele Ruol, il quale mi ha detto che ha scelto il titolo Giostra senza articolo perché gli sembra che possa racchiudere meglio il senso di universalità di cui vuole farsi portatrice.

Oltre curare la regia sei anche in scena, qual è il momento dello spettacolo che più ti rappresenta…

Non ci sono momenti che mi rappresentano più di altri anche perché è la mia prima regia e sto ancora cercando la mia cifra poetica, sicuramente le parti dove si spinge di più sull’acceleratore della comicità sono quelle che mi divertono di più.

A fine serata, all’uscita di Campo Teatrale, cosa ti piacerebbe chiedere allo spettatore/rice?

Dopo lo spettacolo agli spettatori chiederei se sono stati bene con noi, se per il tempo della rappresentazione sono riusciti a dimenticare i loro problemi e a godersi quella storia.

Basta!

Sapere che sono stati bene in nostra compagnia è tutto quello che mi interessa.

Ti va di fare un invito sia per gli spettatori di Campo Teatrale, ma anche a chi magari ci legge da Napoli o Lugano?

Invito tutti quelli che ci leggeranno da Milano a Napoli fino a Lugano, a vedere il nostro spettacolo perché dentro quell’ora e mezza ci sono i sogni, le speranze e la fatica di noi tutti che abbiamo creduto in questo progetto. Vorrei che venissero a vederci perché noi siamo una piccola dimostrazione che se si crede fermamente in qualcosa, quel qualcosa accade.

E quel qualcosa la Compagnia Agemò Teatro lo farà accadere prima agli spettatori di Milano che andranno a vedere…

GIOSTRA
dal 30 novembre al 2 dicembre 2022 – Campo Teatrale
di Michele Ruol
regia Gerardo Benedetti
con Monica Buzoianu, Francesca Santamari
a Amato, Gerardo Benedetti

sinossi

Un marito, una moglie, una casa, due figli e una routine che diventa a poco a poco rito accogliente nel quale perdere sé stessi. Una giovane coppia costretta ad abbandonare le proprie aspirazioni personali, in virtù di quello che a lungo andare si manifesterà come un inganno sterile: il Matrimonio. Il calore di un nuovo amore inaspettato, sancirà la rottura definitiva di questo rapporto, distruggendo per sempre la sua stabilità.

TOURNEÉE

Napoli

Teatro Est –  7 e 8 gennaio 2023

Lugano

Teatro Foce – 21 e 22 gennaio 2023.

Buona serata a teatro

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