Eric Clapton, Lucio Battisti, Dire Straits, Claudio Baglioni, Tina Turner, Eros Ramazzotti, Iggy Pop, Pino Daniele.
Cosa hanno in comune queste stelle della musica internazionale e italiana?
Hanno tutti collaborato con Phil Palmer.
Il chitarrista londinese, probabilmente uno dei turnisti più famosi al mondo, celebra i suoi 50 anni di carriera con uno spettacolo a teatro affiancato da Paola Maugeri, voce storica di Virgin Radio. “PP 50 The Sessionman”, prodotto da We4Show, ha debuttato al Teatro Villoresi di Monza e sarà poi di nuovo in scena il 28 luglio al Varese Summer Festival.
L’occasione per scoprire i tanti aneddoti legati alla carriera di questo grande chitarrista, ma anche per ascoltare dell’ottima musica in questo mix tra intervista, documentario e live show.
Sul palco anche il cantante e chitarrista Andrea Cervetto bravissimo con la sua voce a spaziare da Lucio Battisti a Tina Turner, da Baglioni ai Dire Straits, il bassista Paolo Polifrone, il batterista Alex Polifrone e il tastierista Carlo Palmas.
Prima del debutto monzese abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche parola proprio con Phil Palmer.
Cosa può anticipare di questo spettacolo?
Non voglio spoilerare troppo perché è un po’ un esperimento quello che abbiamo inventato. Un mix tra intervista, documentario e musica live. Un modo per raccontare i miei 50 anni e oltre di carriera.
Com’è la vita di un sessionman?
È meravigliosa. Fai cose diverse tutti i giorni. Ti permette di partecipare a tanti progetti interessanti e differenti tra loro. Ora è un po’ diverso, ma anni fa era un’avventura, quando suonava il telefono non potevi mai sapere chi fosse a chiamarti.
Lei ha lavorato con tantissimi artisti italiani, cosa pensa della musica italiana?
Amo la musica italiana. È profonda, ha un’anima, a volte più della tipica musica occidentale.
Ho lavorato con tanti artisti italiani iniziando da Lucio Battisti poi Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Pino Daniele, Renato Zero e ultimamente Max Gazzè.
Che rapporto aveva con Pino Daniele?
Il rapporto con lui era diverso, purtroppo l’ho conosciuto un po’ tardi, solo negli ultimi due o tre anni della sua vita, e siamo diventati molto amici. Avevamo grandi progetti da realizzare insieme, ma purtroppo non è stato possibile.
C’è un artista con cui le piacerebbe lavorare?
C’è un artista americano, membro degli Steely Dan. Penso sia un genio, un grande talento della musica moderna. Il suo nome è Donald Fagen. Mi piacerebbe molto collaborare con lui. Per quanto invece riguarda la musica italiana lavorerei volentieri con Elisa, è una grande artista.
Cosa pensa delle giovani rock band tra cui i Maneskin?
Io penso che molte giovani band siano un po’ una minestra riscaldata rispetto alle band del passato. I Maneskin mi ricordano molte band degli anni ’70. In ogni caso loro sono bravi e stanno avendo successo, gli auguro buona fortuna. Mi piacerebbe vedere qualcosa di più fresco e originale, qualcosa che non si è già visto. Sono un grande fan dei Coldplay e penso che Ed Sheeran sia un genio.
Le piace Milano?
Mi piace tutta l’Italia, mi piace la sua diversità in ogni regione. Io vivo a Roma, ma mi piace esplorare il Paese perché ci sono tante cose da scoprire. Sono stato spesso a Milano, ci ho lavorato molto ad esempio con Eros Ramazzotti. È una bella città dove mi trovo molto bene.
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