Entrare nella mente di uno dei più importanti stilisti del mondo non è certo un’esperienza che capita tutti i giorni. Gli spettatori del Teatro Arcimboldi hanno avuto la fortuna di viverla grazie al Fashion Freak Show portato a Milano dal grande Jean Paul Gaultier. Un personaggio tutto da scoprire che già durante la conferenza di presentazione dello spettacolo ha regalato interessanti aneddoti legati alla sua carriera e alla sua vita privata. Storie che tornano anche nello show portato sul palco milanese, rappresentate in un modo ovviamente originale, ma da chi trasforma il tessuto in arte era impossibile aspettarsi qualcosa di banale.
Il titolo Fashion Freak Show è più che mai azzeccato, un termine che a volte in italiano si tende a tradurre come “circo degli orrori” anche se sarebbe più giusto dire “del bizzarro” o “dello stravagante” e con Paul Gaultier protagonista non può mancare il fashion. Lo show inizia proprio con l’inno al freak, il brano “Le freak” inciso dagli Chic nel 1978, il testo dice che “Le freak c’est chic” e invita tutti a ballare la nuova danza che fa impazzire grandi e piccoli. In scena a danzare troviamo orsi colorati e il pubblico capisce subito che per due ore assisterà a qualcosa che difficilmente ha già visto.
Inizia così un viaggio senza fermate nella vita di Jean Paul Gaultier, dall’incontro con Pierre Cardin a 18 anni che gli ha permesso di muovere i primi passi nel mondo della moda alla prima “disastrosa” sfilata del 1976. Conosciamo anche figure importanti della sua vita privata come la nonna, i genitori dalla mente aperta che hanno insegnato l’esistenza di diverse forme di bellezza e soprattutto Francis, il suo grande amore. La coreografia che lo presenta è più che mai emozionante, un continuo inseguirsi per poi ritrovarsi finalmente uniti in una grande maglietta capace di accogliere due corpi, due cuori e due anime. Altrettanto toccante è purtroppo il momento della morte del fidanzato, strappato troppo presto alla vita. Difficile trattenere le lacrime davanti a quel ragazzo rimasto solo in una maglietta troppo grande per una persona sola, proprio come un angelo con un’ala sola che ha bisogno del partner per volare.
Per ritrovare il sorriso ci sono gli interventi della Fashion Police pronta prima a condannare lo stile di Jean Paul e poi ad applaudirlo perché sul carro del successo si sta sempre bene. Spazio anche al sesso e alla trasgressione con sullo sfondo gli inconfondibili disegni di Tom of Finland. Ad accompagnare la storia ci sono i puntuali video di Justin Nardella e Renaud Rubiano, il fantastico disegno luci di Per Hörding, le coreografie di Marion Motin pensate per uno straordinario cast internazionale di performer. Inutile parlare poi dei costumi, centinaia di nuovi abiti esclusivi disegnati per l’occasioni a cui si aggiungono alcuni grandi classici. A rendere ancora più avvincente lo show troviamo una colonna sonora in grado di accontentare tutti i gusti. Dal punk dei Clash (London Calling) al pop di Madonna (Vogue) e dei Culture Club (Karma Chameleon), dal rock degli Eurythmics (Sweet Dreams) al new wave dei Blondie (One way or another) senza ovviamente dimenticare i capolavori della musica francese come La vie en rose.
Il Freak Show di Jean Paul Gaultier è teatro, cinema, musical, moda, ti toglie la connessione con lo spazio e con il tempo, ti fa sentire a Milano, a Parigi, a New York e a Londra quando, invece, sei semplicemente nella mente di un genio.
Ivan Filannino
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