Shakespeare, quel che volete al Parenti

Un pubblico piacevolmente coinvolto applaude divertito alla rappresentazione della dodicesima notte proposta da Carlo Cecchi, in scena fino al 6 marzo al Teatro Franco Parenti.

È l’Illiria, il non luogo in cui si svolge la vicenda. Senza nessuna pretesa realistica, Cecchi propone al suo pubblico un’ambientazione volutamente non descrittiva e senza tempo; una percezione, quasi fiabesca.
Lo spazio, essenziale -caratterizzato solo da qualche oggetto scenico, portato a vista dai tecnici, a supporto della recitazione- è animato dall’abilità attoriale di 11 giovani artisti, guidati dal maestro Cecchi, anche in scena nei panni del maggiordomo Malvolio.

Le coinvolgenti musiche firmate da Nicola Piovani e suonate dal vivo dall’orchestra, insieme ai brillanti colori dei sontuosi abiti, che con energia emergono dallo sfondo nero della scena, conferiscono vivacità e fluidità registica.

Carlo Cecchi stempera quel velo di malinconia e turbamento che percorre la commedia, sfiora senza indagare troppo la densità dell’opera.
Gli attori salgono su una pedana rotante: giostra metaforica della vita, invitando lo spettatore a lasciarsi andare allo scorrere dei luoghi, del tempo, della follia, degli amori, degli equivoci e dell’imprevedibilità.

Valentina Naccarato

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