“Finché lei è qui va ancora tutto bene, posso andare a guardarla ogni istante, ma domani che la porteranno via, come farò a rimanere da solo?”. Dostoevskij
Questo interrogativo è l’inizio della vicenda.
La Mite è un racconto che Dostoevskij ha scritto prima de I fratelli Karamazov, ispirandosi a un fatto di cronaca che lo aveva molto colpito: il suicidio di una ragazza definito dai titoli dei giornali un suicidio mite. L’originale ci presenta un uomo che vuole comprendere perché sua moglie si è uccisa e fa un lungo soliloquio nel quale ricerca le ragioni di questo atto disperato. Nello spettacolo Teatro Presente e il regista scelgono invece di far parlare entrambi.
Il testo è del 1876 e lei, la Mite, disegna un’inquietudine che ha già la complessità della questione di genere, tanto più potentemente insidiosa e attuale in quanto ancora priva di sovrastrutture ideologiche.
LA MITE
adattamento e regia di César Brie
liberamente tratto dal racconto di Fedor Dostoevskij
con Clelia Cicero e Daniele Cavone Felicion
DOVE? Teatro Ringhiera
QUANDO? dal 17 al 22 dicembre ore 20.45 (mercoledì e sabato ore 19.30 – domenica ore 16
PREZZI: intero 18 € – ridotti 15/12/8,50 €
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