Festival MILANoLTRE: “Stations” e Under 35 in scena

milanoltre
Photo©AndreCornellier

Il penultimo giorno del Festival MILANoLTRE prevede due appuntamenti. Il 14/10 alle 20.30 torna l’irrefrenabile Louise Lecavalier/Fou Glorieux che, in Stations, balla ininterrottamente su un palco delimitato da quattro colonne di luce che sembra allo stesso tempo una pista da ballo, un ring, una scena di danza urbana del Bronx, restando sempre uno spazio di arte contemporanea, dove ogni sequenza coreografica rivela tutta la sua precisione.

Alle 19.00 la sezione VETRINA ITALIA DOMANI / Under35 in Scena propone due progetti italiani: Primo movimentodi Michela Priuli / DANCEHAUS Company Junior a cura di GERMOGLI/Festival Danza Estate e Idillio – Hosanna in excelsis di Lorenzo Morandini promosso da Incubatore Coreografico C.I.M.D..

14 ottobre ore 20.30| sala Shakespeare

LOUISE LECAVALIER                                                                                Affollate solitudini      

Stations
coreografia e interpretazione Louise Lecavalier
assistente alla coreografia e rehearsal master France Bruyère
disegno luci Alain Lortie
scena Marc-André Coulombe
musica Colin Stetson, Suuns and Jerusalem in My Heart, Teho Teardo e Blixa Bargeld
musica originale e arrangiamenti Antoine Berthiaume
costumi Yso, Marilène Bastien
co-produzione Fou Glorieux; tanzhaus nrw, Düsseldorf; HELLERAU – European Centre for the Arts Dresden; Festival TransAmériques, Montreal; Usine C, Montreal; Harbourfront Centre, Performing Arts, Toronto; National Arts Centre, Ottawa; SFU Woodward’s Cultural Programs, Vancouver; Diffusion Hector-Charland, L’Assomption and Repentigny.
con il sostegno di Conseil des Arts et des Lettres du Québec, Canada Coun
Il focus dedicato a Canada e Québec è realizzato con il sostegno di Ambasciata del Canada in Italia e Délégation du Québec à Rome 

durata 60 min

Louise Lecavalier è una delle nostre ospiti internazionali più gradite. La sua energia travolgente torna sul palcoscenico della sala Shakespeare anche in occasione dei festeggiamenti per il 75° anniversario delle relazioni diplomatiche Italia-Canada Spinta da un impulso vitale che la riporta sempre nell’arena, Louise Lecavalier in Station rinnova l’esperienza primordiale chiamata danza. In quattro stazioni tali i punti cardinali quanti i suoi successivi stati corporei: fluidità, controllo, meditazione e ossessione, continua la sua vertiginosa esplorazione della danza in un assolo infuocato che scava nell’intimità. Attraverso le storie impresse nella sua stessa carne e attraverso il flusso e riflusso del movimento, conquista la sua libertà un po’ uccello un po’ elefante, tra il desiderio di librarsi e anche di rimanere ancorata al presente. Ogni particella del suo essere esprime ciò che è oltre le parole. In osmosi con la spinta insistente della musica, una stupefacente Lecavalier raggiunge l’apice della sua arte.

«Sempre di più, nel tempo, sono diventata io stessa oggetto delle mie ricerche. Corro il rischio che le mie varie battaglie esistenziali di danzatrice assomiglino a quelle degli altri, confidando che le nuove difficoltà che incontro o che mi infliggo nei movimenti, forniranno sempre una risposta e forse un vero spazio di libertà. Torno in sala prove per scoprire i movimenti prima non svelati che mi permetteranno di rinnovare e chiarire ciò di cui il mio corpo ha bisogno e ciò che mi ispira ora. Colgo nuovi passi come se fosse una questione di pura sopravvivenza. 

Nella mia nuova creazione si è imposta la forma solista. La danza è emersa nel corso di lunghe giornate lavorando sull’improvvisazione, sviluppando la spinta principale dei movimenti, provandone di nuovi, esplorandoli, accumulandoli e immagazzinandoli. Movimenti aderenti al corpo, che lo incorniciano e lo costringono, o movimenti disegnati nell’aria attorno al corpo come se fosse pieno di particelle che potevo scolpire e dovevo reinventare incessantemente in tracce nuove nel lavoro quotidiano, nello spazio bianco della sala prove.

Ho sentito fluidità nei fianchi e nel busto e una certa sinuosità nelle gambe. Ho provato movimenti ondeggianti, scivolando, lavorando braccia, busto e mani in gesti ritmici e meccanici, esplorando movimenti lenti, fluidi, più circolari, o tra equilibrio e sospensione, ancorati al suolo, con una densità in leggerezza e vivacità del trattenere, movimenti tirati tra alto e basso, tra l’uccello e l’elefante, tra il desiderio di librarsi ma anche di rimanere ancorati nel presente.

Il pezzo è strutturato in quattro parti: quattro stazioni che potrebbero essere stagioni o punti cardinali. Un ciclo senza fine, come le stagioni che finiscono e ricominciano. Ogni stazione corrisponde a un tema specifico che ho esplorato in movimento: fluidità, controllo, meditazione e ossessione. Non mi sono spinta così oltre questa volta. Ho accettato quello che c’era e ne ho preso quello che offriva. I movimenti raccontano le conseguenze di una storia personale, il mio spirito, rivelato o ostacolato dal corpo, eppure, di tanto in tanto, ancora libero di compiere i viaggi più meravigliosi.

Volevo un mondo musicale diverso da quelli delle mie ultime produzioni. La potente esplosione di varie ispirazioni musicali, allo stesso tempo penetranti e ripetitive, e, in particolare, quelle del grande sassofonista Colin Stetson hanno risuonato profondamente nella mia ricerca.

Il contributo del lighting designer Alain Lortie alle due precedenti creazioni è stato fondamentale, conferendo loro un impatto visivo unico. In questo nuovo lavoro, quattro colonne mobili di luce delineano lo spazio, creando una cornice luminosa in cui si sviluppano i diversi segmenti di danza.

Questo pezzo è infine un ulteriore tentativo per rinnovare quell’esperienza primitiva chiamata danza».

Louise Lecavalier

14 ottobre ore 19.00| Sala Fassbinder

VETRINA ITALIA DOMANI / Under35 in Scena
Primo movimento + Idillio – Hosanna in excelsis
coreografie Lorenzo Morandini, Michela Priuli

GERMOGLI un progetto di Festival Danza Estate
Primo movimento
di Michela Priuli / DANCEHAUS Company Junior
con Barbara Allegrezza, Niccolò Castagni, Andrea Piras
musiche Tristan und Isolde prelude di Richard Wagner, Unleash the beast di Facteur
produzione DANCEHAUSpiù

durata 27 minuti

C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno. Luigi Pirandello

Questo progetto è una riflessione sull’uomo nata durante il periodo di isolamento e distanziamento sociale dovuto all’emergenza COVID-19. Le vicende di quest’ultimo anno hanno messo in discussione la figura stessa dell’uomo che si è trovato da solo nella sua vera casa, il corpo: luogo perfetto in cui accogliere le diverse sfaccettature della nostra psiche e le numerose maschere che quotidianamente indossiamo. Un’osservazione non semplice che richiede un profondo senso di connessione e ascolto di sé stessi.

1° movimento è la personale ricerca di rappresentazione di alcune di queste maschere, un percorso interiore divenuto fisico, in cui tre personaggi, una moglie, un marito ed una nonna, diventano archetipi e si fanno portatori di questa molteplice natura umana ricca di sfumature, dettagli, luci e di ombre.

Il mio più grande desiderio è che questo lavoro risuoni come un’epifania.

Il primo passo è riconoscere ed accettare quello che siamo, il secondo è ammirare il nostro essere in tutta la sua potenza.

I will never have / this version of me again / let me slow down / and be with her (Always evolving – Rupi Kaur)

INCUBATORE COREOGRAFICO C.I.M.D.       

Idillio – Hosanna in excelsis
di e con Lorenzo Morandini
musica e suoni di Giuseppe Verdi e Mattia Nardon
sviluppato all’interno di Incubatore CIMD – Progetto sostenuto da MiBACT
produzione NINA – in coproduzione con Festival Danza in Rete-Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza – con la collaborazione di Fabbrica Europa – realizzato nell’ambito del bando Residanza – La casa della nuova coreografia 2019, bando di ospitalità e residenza coreografica azione Gap! Change! Now! Projects for the next dance generation – Movimento Danza 2018/2020 – con il sostegno di KOMM TANZ/Passo Nord residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto – con il sostegno di Oriente Occidente nell’ambito del progetto Residenze Artistiche 2021 – Passo Nord – con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), Comune di Castiglion Fiorentino

durata 25 minuti

Un gradito ritorno quello di Lorenzo Morandini che ha frequentato MILANoLTRE con i primissimi studi di Idillio già nel 2019 e 2020 e ci regala quest’anno la versione completa maturata dopo varie rappresentazioni sul territorio nazionale.

Idillio mette in campo il tema del piacere e del godimento contrapposti alla quiete contemplativa, vissuti attraverso esperienze fisiche che generano nel performer forti contrapposizioni di movimento.

Una riflessione sulle sensazioni primordiali di tensione/urgenza e serenità/calma che caratterizzano la quotidianità dell’uomo e la sua propensione all’appagamento.

Creato e nutrito del contatto con paesaggi naturali, nel suo assolo, Idillio, Lorenzo Morandini s’ispira a un ambiente non antropizzato; i suoni di natura, il rumore d’acqua, i cinguettii, le voci, sono la colonna sonora iniziale e il corpo che agisce in libertà basandosi sulla percezione dello spazio attorno a sé. Inizialmente fermo, muovendosi appena, scrutando attorno e mettendosi in ascolto, insegue con dei segni, dapprima casuali, una direzione precisa per poi muoversi in un’altra: quasi un gioco in cui si abbandona il pensiero razionale per seguire l’istinto, come sull’allegra canzoncina dance che improvvisamente fa mutare la plasticità del corpo. Destrutturando ripetizioni, nuovi sistemi raggiunti, o la totale casualità, Morandini crea delle ironie gestuali nel ritmo e nelle posture che irrompono come contraddizioni anche nella partitura musicale. Dai suoni creati da Mattia Nardon si passa improvvisamente al Sanctus di Giuseppe Verdi mixato elettronicamente: un contrasto forte rispetto al silenzio e all’atmosfera più sospesa che caratterizza la prima parte della coreografia.

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