“Cuore e testa! Cuore e testa! Cuore e testa!”. Riecheggiano più volte queste parole e diventano quasi il motto, o meglio, il grido di battaglia dello spettacolo “Nonostante voi. Storie di Donne Coraggio” in scena al Teatro della Cooperativa dal 16 al 18 marzo.
“Reportage teatrale”, espressione originale per definire la performance realizzata da Livia Grossi, giornalista free lance del Corriere della Sera, che mette in gioco le proprie competenze per raccontare le storie conosciute durante il suo lavoro e condividerle con noi pubblico, esaltando la deontologia, l’etica, la vocazione di un mestiere come quello del giornalista: non basta “fare informazione”, elencare fatti e dati, incastrare la Notizia in un numero sempre più ridotto di battute.
Attraverso il teatro, Livia Grossi cerca di rendere vive le storie e farle arrivare potenti al cuore e alla testa (e anche alle viscere) degli spettatori, occasione di incontro ed esperienza reale: l’articolo di giornale torna ad essere racconto vivo e diretto, sentito e coinvolto.
“Cuore e testa!”: un modo di vivere e uno stile narrativo. E sembra così che riemergano dal passato i resoconti delle sentinelle, dei messaggeri, dei soldati del teatro epico, non semplici riassunti di ciò che era avvenuto in guerra ma momenti di coinvolgimento della polis, la comunità che si fa tale in virtù del fatto di essersi riunita per ascoltare quel racconto e ne sarà plasmata, nel linguaggio e nei valori.
Sono questi i riferimenti culturali che guidano la ricerca teatrale del Teatro degli Incontri, condotto da Gigi Gherzi, a cui Livia riconosce il merito di averla aiutata e diretta nella delicata operazione di trasferire le parole delle interviste sulla scena. Ma l’ispirazione non arriva soltanto dall’antico teatro greco o dai recenti studi teatrali, si va oltre il mare e si approda nel Continente Nero, dove il fascino dei cantastorie dei villaggi africani conquista l’immaginazione di Livia ed ecco quindi la decisione di instaurare in scena un dialogo non solo con il pubblico ma anche con Andrea Labanca, chitarrista che con musiche originali eseguite dal vivo accompagna le parole di Livia e dà vigore, crea atmosfera, incanta ed emoziona.
E poi, le storie, “Cuore e testa!”. La provocazione è la stesura di un’ipotetica Carta d’Identità della Donna. E subito si va in crisi, alla ricerca del valore della donna come individuo al di là dei tradizionali ruoli sociali di madre, moglie e figlia. Quindi per trovare risposte alle domande si parte, si intraprende un viaggio, reale e metaforico. La prima tappa è in Albania alla casa di Pushka, vergine giurata, una donna di 66 anni che da oltre 40 anni ha deciso di diventare un “uomo” per difendere diritti e dignità: un cambio d’identità sociale non biologico, per cui la donna si veste, si comporta e pensa come un vero uomo e come tale viene considerata dalla comunità maschile.
Segue poi un’Antigone moderna, Maria (è lo pseudonimo con cui viene protetta da Livia) dal Sud America, rifugiata politica: arrestata con l’accusa di terrorismo, viene liberata in seguito alla sua prova di innocenza dopo 8 anni di carcere e il figlio non la riconosce più come madre, tuttavia Maria ne esce vincente perché non ha mai perso il coraggio e la fiducia in se stessa e nella Giustizia. Infine la storia di Marietu ‘Ndaye dal Senegal, portavoce contro la mutilazione genitale femminile: dopo aver visto morire le sue figlie per infibulazione ha deciso di ribellarsi alla “tradizione” che impone a tutte le bambine di 6-7 anni di venire amputate e cucite fino alla prima notte di matrimonio. Marietu, una donna analfabeta, una donna che viene dalla foresta, è riuscita a creare passando di capanna in capanna, durante dieci lunghi anni, un enorme movimento di donne che ha fatto cambiare le leggi del Parlamento di Dakar.
Queste storie, apparentemente lontane da noi, ci offrono l’immagine di donne con tanto cuore e tanta testa, che hanno saputo resistere e lottare per ciò in cui più profondamente si riconoscevano e credevano, che non hanno accettato viltà e compromessi, che hanno tratto forza dai terribili dolori affrontati e sono una testimonianza vivida su cosa significa essere Donna, al di là dei confini geografici e temporali. “Nonostante voi”, nonostante la società, nonostante la paura e il duro prezzo da pagare, nonostante le opposizioni di uomini e anche di donne, Pushka, Maria e Marietu infiammano i cuori e ci insegnano ad essere veri Uomini e vere Donne.
Beatrice Marzorati
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