
Intorno alla Leggenda del Grande Inquisitore, si riannoda il sodalizio artistico tra Serena Sinigaglia e Fausto Russo Alesi, iniziato nei primi anni Novanta. Splendido capitolo dei Fratelli Karamazov, il testo rappresenta il manifesto del pensiero religioso di Dostoevskij. Cristo torna sulla terra, nella Spagna infiammata dai roghi dell’Inquisizione, ed è messo in catene dal Grande Inquisitore.
Amo i classici. Amo la grande letteratura russa dell’800 perché in essa gli uomini osavano ancora chiedersi il perché delle cose, osavano affrontare i grandi temi dell’esistenza. Chi sei? Cos’è l’uomo? Quale il senso del suo agire nel mondo? Cos’è la libertà? Esiste un ordine nel caos? E la violenza, la violenza di cui è intriso l’uomo, ha un’espiazione possibile? Abbandonarsi alla lettura dei Fratelli Karamazov è un viaggio nel tempo attraverso gli uomini, nell’uomo. Ed ecco spiccare un uomo tra gli uomini, o forse è solo un ragazzo troppo maturo per i suoi anni, il secondo dei figli Karamazov, il più tormentato, il più assolutamente umano: Ivan. L’uomo e l’intera umanità visti dagli occhi di Ivan Karamazov, questo il nostro viaggio. I fratelli Karamazov secondo Ivan, se volete.
Serena Sinigaglia
IVAN
liberamente tratto da “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij
riscrittura Letizia Russo
regia Serena Sinigaglia
con Fausto Russo Alesi
DOVE? Piccolo Teatro Studio
QUANDO? dal 28 febbraio al 5 marzo
PREZZI: platea 33 euro, balconata 26 euro
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