Teatro Linguaggicreativi: “A me un Dio ha concesso di dire quanto soffro”

un dio ha concesso

A ME UN DIO HA CONCESSO DI DIRE QUANTO SOFFRO

Una discesa nel verso

Il secondo appuntamento dell’undicesima stagione del Teatro Linguaggicreativi, intitolata “Ostinata”, sarà la produzione di Phoebe Zeitgeist “A ME UN DIO HA CONCESSO DI DIRE QUANTO SOFFRO. Una discesa nel verso” in scena dall’1 al 3 ottobre 2021, con Daniele Fedeli tra i giovani attori più talentuosi del panorama teatrale contemporaneo.

Lo spettacolo è l’occasione per iniziare l’esplorazione dell’opera teatrale di Goethe, che scrisse poco più che quarantenne, attratto dalla figura di Tasso, il primo poeta cortigiano che, sotto la custodia e la lusinga del potere, impazzisce a causa dei rapporti di corte e delle strategie finalizzate o interessate dei cortigiani. Il Tasso immaginato da Goethe corrisponde a quello che ritroviamo nelle sue lettere, anch’esse materiale per la drammaturgia, ovvero un individuo fragile, ipersensibile, frenetico. Tasso è anche, per queste stesse caratteristiche, un uomo in grado di leggere sotto le intenzioni degli altri e scoperchiarle, un artista capace di costruire mondi esemplari, nonché un cortigiano che ha come maggior virtù ciò che la corte trova disdicevole e potenzialmente pericoloso per l’ordine precostituito ovvero “esigere da sé l’impossibile per poterlo esigere poi dagli altri”.

«Il Konzept registico-drammaturgico – spiega Giuseppe Isgrò – è quello di ritrovare il Tasso nel pieno del suo delirio, una volta recluso nell’Ospedale di Sant’Anna a Ferrara, devastato dagli accadimenti appena trascorsi e invaso dalle figure che hanno determinato il suo impazzimento: il paterno Alfonso Duca di Ferrara, lo strategico Antonio Segretario di Stato, la seduttiva Contessa Lenora Sanvitale e la Principessa Lenora d’Este, oggetto dell’amore squilibrato di Tasso».

I versi di Goethe sono quindi ripensati come un canto interiore, musicale e straziante, in cui risuonano le voci e lo stridore che queste voci hanno creato nell’animo del poeta, suoni che ne hanno infine sovrastato il verso. In particolar modo l’esperienza drammaturgica è anche quella di calarsi in un linguaggio affascinante come quello che compone il dramma di Goethe e farne percepire tutte le proprietà e qualità, dall’aspetto comico a quello tragico, dall’aspetto fonetico a quello carnale di ciascuna parola.

La ricerca si concentra proprio su questo specifico aspetto: la musicalità della parola e del verso di Goethe, unitamente all’individuazione di una dimensione sonora che incarni la tensione del poeta con la realtà, tirata sui nervi, come suon di nerbo, come corde che vibrando, trasmettano l’onda psichica ed emotiva di un Tasso definitivamente stordito dal potere. Il suono e la drammaturgia scenica del suono sono infatti una dimensione di ricerca che Phoebe Zeitgeist ricerca da sempre nei suoi spettacoli, utilizzando modi e canali di ricerca differenti, dal suono dal vivo con la presenza in scena di strumenti e musicisti, al suono prodotto live dagli attori con il supporto di dispositivi sia analogici che elettronici. In questo lavoro si costruisce un’architettura sonora fatta di oggetti sonanti costruiti appositamente per la scena e di risuonatori che hanno la funzione di moltiplicare le frequenze sonore utilizzate, di modularle, di perturbarle.

A ME UN DIO HA CONCESSO DI DIRE QUANTO SOFFRO
una discesa nel verso
dal Torquato Tasso di Goethe
Teatro Linguaggicreativi – Milano
dal 1 al 3 ottobre 2021
Ideazione e regia Giuseppe Isgrò
drammaturgia Francesca Marianna Consonni, Giuseppe Isgrò
con Daniele Fedeli
voce off Giovanni Franzoni
in video Francesca Frigoli, Maria Bacci Pasello

TESSERA:
per assistere agli spettacoli di Teatro Linguaggicreativi è necessario possedere la tessera associativa dell’anno in corso, da richiedere almeno 24 ore prima sul sito linguaggicreativi.it.

GREEN PASS:
come da normativa per accedere in sala sarà necessario mostrare il green pass in corso di validità.

Buona serata a teatro!

TiTo

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