Le brucianti parole di Alda Merini raccolte nel libretto Magnificat suscitano una vibrante interpretazione da parte di Arianna Scommegna che sa restituire tutta la carnalità, tutta l’intimità e tutta la sorprendente immedesimazione della poetessa milanese nei panni della Vergine Maria. Nel Magnificat di Alda Merini, l’umanità di Maria fa emergere una potente contraddizione: la vastità del divino sa trovare spazio in un corpo, e per giunta il corpo di una ragazzina.
Così incontriamo lo spavento e la speranza, lo sgomento e lo stupore, il dubbio e la certezza di quella che sarà la madre di Dio.
Questo contrasto trova il suo compimento nell’accettazione del Mistero.
La poesia di Alda Merini, nelle parole di Maria, riesce infatti a far coesistere lo smarrimento presente, il ricordo dell’innocenza passata e la dolorosa consapevolezza dell’avvenire. Maria è, nel medesimo tempo, se stessa, la ragazzina che era e la madre di Dio che sarà. Un cortocircuito vertiginoso e inafferrabile.
Ed è proprio della grande poesia consentirci di scorgere questo incomprensibile.
MAGNIFICAT
di Alda Merini
adattamento Gabriele Allevi
con Arianna Scommegna
fisarmonica Giulia Bertasi
regia Paolo Bignamini
DOVE? Teatro Ringhiera
QUANDO? dal 20 al 22 dicembre
PREZZI: intero 18 € – ridotti 15/12/8,50 €
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