Direzione Simurgh

Simurgh

In search of Simurgh, in scena al Teatro Menotti, nasce come album nel 2004, frutto della collaborazione fra il gruppo di world music Radiodervish e l’attrice regista Teresa Ludovico, liberamente ispirato al poema Il Verbo degli uccelli del poeta e mistico persiano Farid al-Din ‘Attar.

Le melodie mediorientali nel disco – e poi sul palco – si intrecciano ad Ali di Polvere, scritto da Teresa Ludovico, dando vita ad una piacevole suite orientale. La vicenda descrive il percorso di un improbabile stormo di uccelli, guidati da un candido Gabriele, attraverso sette simboliche valli, in direzione del re Simurgh.

simurgh_Radiodervish_Nabil vertIl testo si innesta quasi imprevedibilmente in una morbida musica, eccezionale nella varietà degli strumenti e di suoni suggestivi, i quali ammantano una scena incorniciata da seducenti luci, svettanti come alte candele, mentre sullo sfondo variazioni cromatiche completano la narrazione, assecondando e favorendo l’immersione tanto della vista quanto dell’udito.

Variopinta pure l’interpretazione che stempera la compostezza delle musiche. Il testo di Ludovico si muove tra il bucolico e il più vivo linguaggio viscerale, crudo e poi lieve; forte di un’originalità che mescola sovrapponendole senza indugi tradizioni lontane, in un arabesco multiforme ma non fuorviante, anzi ben ragionato nello sfruttare modelli e stili di per sé riconoscibili in una coerente chiave sì grave, ma ben bilanciata da una gustosa dose di freschezza.

Dalla lettura ora severa, ora indulgente, ora divertita dell’attrice si dipana un’allegoria dell’umano, una riflessione che non si abbandona al misticismo ma sfrutta l’immediatezza della favola facendo convivere gesti, parole e suoni in un’armonia affascinante che non rinuncia alla fatica della drammaticità.

Un volo, quello raccontato, un viaggio per l’intera platea.

Arianna Lomolino

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