Prodotto da MIC International Company, il kolossal di successo, che nelle passate stagioni ha incantato i principali teatri italiani con ripetuti sold out, si rianima di nuova potenza e straordinaria bellezza e torna sul palcoscenico del Teatro Brancaccio a Roma, da stasera (13 febbraio) fino al 25 febbraio.
Grande racconto dell’animo umano, della sua miseria e della sua potenza, tra vizi, peccati e virtù che non conoscono l’usura del tempo, La Divina Commedia Opera Musical riprende la forma dello spettacolo di voci, danze e tecnologia in un allestimento così straordinario da fargli guadagnare la Medaglia d’oro dalla Società Dante Alighieri, il titolo per ben due volte di Miglior Musical al Premio Persefone edizione 2019 e edizione 2020, e la partecipazione istituzionale nel 2021 con il riconoscimento del Senato della Repubblica, il patrocinio del Ministero della Cultura nel 2021, oltre al sempre costante patrocinio morale della Società Dante Alighieri. Successo, riconoscimenti e presenze di grandissima valenza.
Con la regia di Andrea Ortis, che assieme a Gianmario Pagano ha curato anche i testi, con le musiche composte da Marco Frisina, Inferno, Purgatorio e Paradiso si arricchiscono in questa edizione di rinnovate proiezioni immersive in 3D che inondano il pubblico e lo immergono nell’immensità sublime che solo il padre della lingua italiana ha saputo creare nelle tre cantiche.
E in questo viaggio teatrale, dove la tecnologia è elemento essenziale della narrazione, tutti gli spettatori, anche i più giovani, possono ammirare, comprendendola appieno, la grandezza del Sommo Poeta. L’edizione 2024 si arricchisce di numerose novità a completamento di testi innovativi e quadri scenici realizzati e pensati dal regista e dal team creativo per rendere l’opera musical un moderno kolossal teatrale: nuovi effetti tecnologici di luci e proiezioni, ancor più evoluti e sorprendenti, che dipingono la scena con quadri in 3D in continuo mutamento, nuovo cast, nuova voce narrante.
Nel viaggio proposto al pubblico, il Poeta si ritrova ad affrontare e superare una prova che mai nessuno aveva concepito prima, l’attraversamento da uomo dei tre regni ultraterreni: l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Nel primo, naviga tra le rovine spaventose della dannazione eterna: è una discesa agli inferi senza ritorno. Nel Purgatorio, il percorso è inverso: c’è la possibilità dell’espiazione con il passaggio definitivo al Paradiso, dove una donna, la sua Beatrice, è il volto della luce e l’ancora al cui pensiero lui si aggrappa nei momenti di maggiore sconforto.
La Divina Commedia Opera Musical sviluppa il cammino allegorico e segue Dante nella ricerca tormentata di se stesso in un’epoca che per confusione morale e politica lui non vuole accettare. Lo spettacolo utilizza diversi linguaggi espressivi nel segno tracciato dal padre della lingua italiana. Il Dante viaggiatore in scena diventa la proiezione fisica della sua voce e rappresenta la maturità dell’irrequieto e sofferente poeta che, a metà della sua vita, ha trovato nella scrittura la salvezza. Ricorda così, con tenerezza, lo smarrimento e la paura provati di fronte a una selva oscura e a tre fiere: è l’incipit del capolavoro che sul palcoscenico viene “sfogliato” come un libro animato.
Dante, scortato e rincuorato dalla guida di Virgilio, suo maestro e suo autore, passa, girone dopo girone, nell’Inferno, dai tormenti della Città di Dite ai sospiri dell’amore infedele, ma eterno, di Francesca; dai mari tempestosi e mortali di Ulisse alle foreste pietrificate di Pier delle Vigne fino ai laghi ghiacciati dove sconta la sua condanna nelle tenebre più fitte il conte Ugolino. Usciti «a riveder le stelle», oltre Lucifero, Virgilio conduce Dante in Purgatorio. È il teatro della seconda cantica, luogo costruito dalla fantasia dantesca con una logica perfettamente antitetica all’Inferno: coperto di boschi, è un monte che sale e via via si stringe. Ne è custode Catone, che Dante elegge a simbolo di libertà. In Purgatorio incontra la cortesia di Pia de’ Tolomei e poi, sulla punta più alta del colle, il sorriso felice di Matelda.
Sarà quest’ultima, non potendo Virgilio andare avanti, ad accompagnare il poeta fiorentino verso l’incontro finale con Beatrice, in Paradiso dove regna «l’Amor che move il sole e l’altre stelle».
La Divina Commedia Opera Musical
regia di Andrea Ortis
TEAM CREATIVO
Musiche Marco Frisina, Testi Gianmario Pagano e Andrea Ortis, Coreografie Massimiliano Volpini, Scene Gabriele Moreschi, Luci Valerio Tiberi, Video Virginio Levrio, Suono Francesco Iannotta
Assistente alla regia Emma De Nola, Comunicazione Creativin, Produttore esecutivo Lara Carissimi, Amministratrice di compagnia Luisa Iandolo, Assistente di produzione Federica Zangari
CAST ARTISTICO – INTERPRETI
Dante Antonello Angiolillo, Virgilio Andrea Ortis, Beatrice Myriam Somma, Caronte/Ugolino/Cesare/San Bernardo gipeto, Francesca/Matelda Valentina Gullace, Pier delle Vigne/Arnaut Daniel Antonio Sorrentino, Ulisse/Catone/Guido Guinizzelli Leonardo Di Minno, Pia de’ Tolomei/La Donna Sofia Caselli, Giancarlo Giannini Voce Narrante
CORPO DI BALLO
Mariacaterina Mambretti, Michela Tiero, Federica Montemurro, Alice Pagani, Arianna Lenti, Danilo Calabrese, Raffaele Iorio, Raffaele Rizzo, Alessandro Trazzera, Fabio Cilento, Luca Ronci
CREW
Direttore di scena Angelo Boccadifuoco, Capo Macchinista Rocco Nasso, Macchinista Lorenzo Palazzolo, Attrezzista Valeria Villa, Fonico Francesco Iannotta, Microfonista Matteo Nisii, Datore Luci Claudio Minadeo, Capo Elettricista Yuri Roselli, Elettricista Enrico Casadidio, Operatore video Livia Ficara, Truccatrice Deepika Cagnoni, Rigger Giampaolo Garraffo
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