All’interno di Danae Festival (QUI il programma completo), progetto internazionale multidisciplinare nato a Milano nel 1999 e curato con passione dal Teatro delle Moire, una Prima Nazionale della talentuosa drammaturga e regista Rita Frongia grazie allo spettacolo Anna Ghiaccio con Isadora Angelini sabato 2 e domenica 3 novembre 2024.
Dopo il dittico Ètoile & Star, Rita Frongia torna a Danae Festival con il suo ultimo spettacolo Anna Ghiaccio, lavorando anche qui con un’interprete d’eccezione: Isadora Angelini, attrice, regista e autrice teatrale.
Anna Ghiaccio è sopravvissuta all’amore.
Anna Ghiaccio non distingue un pulviscolo nell’occhio da una pietra sul cuore.
Anna Ghiaccio è un canto in un silenzio di ghiaccio e ha una storia da raccontare.
Ma chi è Anna Ghiaccio?
L’ho chiesto direttamente a Rita Frongia e Isadora Angelini.
Rita Frongia
È un bel tipo!
Anna Ghiaccio è una creatura nuova. Nasce dalla fantasia e cresce con un dolore. Ha un cuore grande anche se talvolta non distingue un pulviscolo nell’occhio da una fitta nel cuore. Anna è considerata una madre assassina, ma questa storia sarà lei a raccontarla.
Isadora Angelini
È una regina, una che si canta un mondo parallelo, una performer nella vita e sulla scena, un personaggio dai molti lati e dalle molte sfumature umane e non.
Cosa c’è di Isadora in Anna e cosa c’è di Anna in Isadora?
R.
Si confondono l’una nell’altra. Anna è Isadora – che con intelligenza, anima e corpo – gioca questa fantasia di ghiaccio. Isadora è ciò che Anna sarebbe se non fosse un personaggio, se fosse reale. La biografia artistica di Isadora si confonde nel noir fiabesco di Anna. Con Isadora ci siamo incontrate in una terra di mezzo dove non si sa più chi è io e chi è tu. Anna poi è un tipo che fatica a distinguere la performance dalla realtà.
I.
Il processo di creazione con Rita – che è una vera drammaturga, una che parla il linguaggio segreto della scena – è cominciato da subito con immagini potenti che mi hanno dato la possibilità di giocare e così di dimenticarmi di me. Sono sola in scena ma gioco con molti fantasmi: i miei, quelli di Rita, quelli di Anna e quelli di altre persone.
Chi vorreste vedere in prima fila o invitare, il 2 e il 3 novembre a Zona K per assistere allo spettacolo Anna Ghiaccio e perché?
R.
Vorrei vedere mia sorella in prima fila, perché condividiamo un umorismo nero e si divertirebbe molto con questa agghiacciante Black Comedy. E poi vorrei che si affacciasse in sala Michela Murgia. E Almodovar di rosa vestito.
I.
La prima fila è delicata perché sta sulla soglia di due mondi: quello abitato dai corpi degli spettatori e quello inventato della scena. Le reazioni fisiche e immaginative dei loro abitanti alla fine generano lo spettacolo di quella sera: quella cosa che si fa insieme noi e loro. Se devo esprimere un desiderio vorrei che sulla soglia della prima fila ci fosse una persona sconosciuta con gli occhi grandi che desideri sentire con me, con noi. Penso spesso a quel ricordo di Martha Graham in cui dice che c’è sempre una persona fra il pubblico a cui tu parli. Una.
Dovesse esserci tra il pubblico di Zona K una Anna Ghiaccio, cosa vorreste che si portasse a casa dopo aver visto lo spettacolo?
R.
Una luce simile a quella di un cristallo di ghiaccio nella notte e la possibilità di aggrapparsi a una canzone per respirare un po’. Il desiderio di rivedere lo spettacolo e di fare amicizia con Anna. Portare a casa un cuore grande, più grande, sempre più grande.
I.
Un po’ di sollievo e un po’ meno di mostruosa solitudine. Una risata, una spaccatura nel duro del torace.
Cosa vi piacerebbe leggere in una recensione dello spettacolo Anna Ghiaccio e cosa invece vi darebbe più fastidio?
R.
Mi piacerebbe leggere parole che tentino di raccontare la misteriosa arte dell’attore, la fragile alchimia di una scena, parole per dire un sentimento del tempo, un accento, quel sofisticato artifizio che avviene al cospetto di un pubblico.
Fastidio? I giudizi morali.
I.
C’è una battuta nello spettacolo che allude alla sospensione del giudizio, un invito a mettersi nei panni dell’altro/a. Ogni volta che la attraverso mi colpisce profondamente pensando a questo mondo di fucili puntati, dove chi li carica si sente orrendamente nel giusto. La funzione critica certo non può sospendere il giudizio, ma può farsi in primo luogo testimone di quanto accaduto e in secondo luogo generare un nuovo pensiero. È questo che desidererei, in sintesi: leggere il pensiero di qualcuno che si è messo in ascolto dell’opera come – per tutto il processo di studio e prove – abbiamo fatto noi.
ANNA GHIACCIO
con Isadora Angelini
drammaturgia e regia Rita Frongia
cura tecnica Simone Griffi
grafica Caterina Sartini
produzione Artisti Drama, Teatro Patalò, Teatro delle Moire/Danae Festival con il sostegno del Ministero della Cultura e il contributo della Regione Emilia-Romagna con il sostegno del Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’Arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale”; di TRAC Centro di residenza teatrale pugliese “Progetto CreArt_artisti nei territori”; e di Regione Liguria e AssociazioneSarabanda Impresa Sociale residenze Tiqu Teatro
Quando?
Sabato 2 novembre 2024 ore 18.30
Domenica 3 novembre 2024 ore 20
Dove?
Zona K – Milano
Curiosità
Domenica 3 novembre, al termine dello spettacolo, si terrà un incontro con l’artista condotto da Luca Monti, storico della cultura e coordinatore del MEC Master in Eventi e Comunicazione per la Cultura dell’Università Cattolica.
Buona serata.
TiTo
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