Dal 15 al 19 marzo debutta a Milano a Campo Teatrale “Prima della Bomba”, una produzione Teatro di Roma e Campo Teatrale.
Quello di Roberto Scarpetti un testo più che mai attuale, che riflette sul senso di appartenenza, sull’esigenza di sentirsi coinvolti in qualcosa, sulla confluenza delle nuove generazioni verso il radicalismo islamico e sulle differenze culturali tra Occidente e Oriente. Diretto dal regista argentino César Brie, lo spettacolo racconta dall’interno una conversione che ha virato verso un credo più radicale e integralista, ripercorrendo la crisi personale e ideologica di chi voleva cambiare il mondo credendo che fosse in atto una nuova Shoah, con i musulmani al posto degli ebrei e con l’Occidente a fare la parte dei Nazisti.
Siamo in una affollatissima metropolitana di una grande città, Davide, 22 anni, viso da bravo da ragazzo, coperto dal cappuccio della sua felpa, è pronto a farsi esplodere. Nel suo zaino c’è un ordigno artigianale. Prima della bomba indaga e va alla ricerca dei motivi e delle cause che hanno portato il giovane a convertirsi all’Islam, a realizzare l’ordigno con i suoi amici Karim e Rafiq, rispettivamente un italiano convertito e un fondamentalista afgano, e a farsi saltare in aria. L’inquadramento ideologico è molto preciso e la propaganda sembra aver fatto presa su chi, come Davide, pensava di voler cambiare il mondo. Quante sono le vittime civili, uomini, donne e bambini, che ogni giorno vengono uccise dai droni degli Stati Uniti? Quanti i musulmani innocenti che muoiono inutilmente? E per questo Davide, Karim e Rafiq sentono di dover fare qualcosa, sentono di dover aiutare i loro fratelli musulmani in nome della Ummah, la nazione islamica.
Ma la fede di Davide non è sempre stata integralista. “Prima”, appena convertito, cercava “altro”: un senso di appartenenza, qualcosa in cui sentirsi coinvolto e che lo aiutasse a uscire da un periodo di crisi personale. E l’aveva trovato nella sua nuova religione e negli amici conosciuti in moschea, in Ahmed e Jussuf, che gli hanno insegnato a pregare, a fare le abluzioni, a pronunciare le parole della preghiera. Come una vera nuova famiglia, mentre stava uscendo da quella di provenienza, Ahmed e Jussuf hanno provato, inutilmente, a metter Davide in guardia sull’integralismo. Così, Prima della bomba nasce da una serie di domande: cosa trovano i ragazzi europei nell’Islam che non riescono a trovare nella loro cultura di appartenenza? Possono le nostre conformiste società occidentali dare un nuovo spazio al dissenso giovanile? O forse sono questi giovani costretti a cercare in culture lontane dall’Occidente uno sfogo alla loro voglia di cambiare il mondo? Sono domante che al giorno d’oggi, e in vista degli ultimi tragici eventi, acquistano un significato profondo, e alle quali Prima della Bomba prova a dare una risposta, conducendo gli spettatori verso una profonda riflessione.
PRIMA DELLA BOMBA
di Roberto Scarpetti
regia César Brie
con Andrea Bettaglio, Catia Caramia, Massimiliano Donato, Marco Rizzo, Umberto Terruso
DOVE? Campo Teatrale
QUANDO? dal 15 al 19 marzo ore 21 (domenica ore 18.30)
PREZZI: intero 20€, ridotto 14€(giovedì biglietto unico 10€)
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