Polli da volo: ospite Spazio Egon

spazio egon

 

l Gallus Sinae è un uccello domestico, allevato per moltissimi scopi, meglio noto come “pollo”.
È però celebre per non essere in grado di volare. Se non per piccoli tratti.
Per qualche piccolo slancio di necessità.
Il “Pollo da volo” è invece una razza strana, socievole, selvatica, che sfida la natura.
Cercherà sempre, giorno per giorno, di volare.
Anche se gli allevatori, da oltre un recinto lontano, continueranno ad urlare che non serve.
La rubrica “Polli da volo” nasce con l’intento di sostenere e dare voce agli esercenti dello spettacolo, messi
in difficoltà dall’attuale, terribile, tragedia che sta colpendo tutti. Tutti costoro, sono Polli da volo.
Se per oggi non si vola, domani si vedrà.

PUNTATA 16: SPAZIO EGON

Chi siete?
Spazio Egon è una piccola realtà ma dalle grandi aspirazioni.
Nasce dall’incontro di due persone con una grande passione per il teatro.
Giovanna Occhino ha alle spalle una lunga formazione nel teatro di improvvisazione, frequenta la scuola Comuna Baires dove incontra Renzo Casali, con lui completa il corso di regia teatrale chiudendo il ciclo con lo spettacolo “Uscita di Emergenza”.
Scrive interpreta e dirige monologhi e lavori collettivi ispirata dai suoi autori preferiti: Pinter e Ionesco. Nel 2010 fonda insieme ad altri colleghi di improvvisazione la compagnia teatrale “Imprevisti su Misura”, con cui organizza spettacoli e corsi in cui è anche docente.
È proprio in uno di questi corsi che incontra Stefania Rotondo, grafica pubblicitaria e grande appassionata di teatro. Ha sempre vissuto il teatro come spettatrice ma decide di mettersi alla prova ed approcciare il teatro come parte attiva partendo dalle basi del teatro di improvvisazione.
Dopo un breve periodo di conoscenza Giovanna le propone di interpretare uno dei suoi monologhi, “Sogno di una notte di mezza pensione”. È proprio durante le prove e gli incontri per preparare lo spettacolo che Spazio Egon prende vita.

Qual è la vostra poetica artistica?
Spazio Egon è un piccolo spazio aperto a tutto ciò che è arte, musica, riding e scambi culturali.
La sua peculiarità e proprio quella di sfruttare un luogo intimo ed accogliente per stimolare emozioni e far vivere dall’interno tutto ciò che viene rappresentato, eliminando non solo la quarta parete ma tutto lo spazio scenico.
Per esempio durante le rappresentazioni del monologo “Sogno di una notte di mezza pensione” interpretato da Stefania, il pubblico la avvolge diventando parte integrante della scenografia e vivendo lo spettacolo avvolto e stimolato da suoni e profumi, in una sorta di simbiosi con l’interprete. E così è stato anche per il monologo “Non s’ha da fare” di e con Alberto Corba, che ci ha fatto l’onore di inaugurare con il suo spettacolo Spazio Egon.
Le serate vengono suddivise in due momenti: iniziamo sempre con l’evento e concludiamo con un piccolo buffet che diventa sempre l’occasione per un confronto su ciò che si è visto, su nuove proposte e nuove idee.
Non ha veramente nessun prezzo respirare la rilassatezza dei nostri ospiti, i loro sorrisi, la loro voglia di confrontarsi e partecipare.
La nostra poetica potremmo racchiuderla in poche parole che Alberto Corba ci ha dedicato: “Spazio Egon è uno di quei posti dove posso fare Teatro. Come dico io. Per le persone che sono lì a pochi passi. Che sono lì a portata di carezza.”

Come state vivendo e avete vissuto questa situazione d’emergenza?
Come tutti i luoghi d’aggregazione abbiamo dovuto sospendere i nostri eventi.
Ci è dispiaciuto molto anche perché avevamo un programma fitto di appuntamenti, tra i tanti una serata musicale con “La mandirola” e un appuntamento con il bellissimo monologo di Monica Faggiani
“Quel che resta”.
Avevamo anche in programma una data per “sogno di una notte in mezza pensione” alla corte dei Miracoli a Milano.

Avete offerto delle proposte alternative allo spettacolo dal vivo? Avete progetti futuri in cantiere?
Il nostro progetto per il futuro? Riprendere da dove abbiamo lasciato!
Proprio per la sua peculiarità di ricerca di un contatto così intimo con chi partecipa ai nostri eventi, non abbiamo proposto un programma alternativo, ma ci siamo concentrati su quello che vogliamo fare dopo.
Abbiamo cominciato ad approcciare il nuovo spettacolo scritto e diretto da Giovanna “Radice di due” che ha come interpreti Stefania, Rocco Montenapoleone e Francesca Currò. Abbiamo fatto le prove rigorosamente in videocall ed ora stiamo aspettando con ansia il momento giusto per rivederci e provare dal vivo. Speriamo di riuscire a metterlo in scena entro la fine dell’anno.
Stiamo anche valutando alcune location per poter portare Spazio Egon all’aperto e proporre alcuni nostri appuntamenti in giardini privati nel rispetto delle norme di distanziamento.
Siamo sempre grati ai nostri amici che ci hanno sostenuto sin dall’inizio e che hanno condiviso con noi quest’esperimento diventato in breve tempo un appuntamento certo e vissuto da sempre più persone.
Un ringraziamento a tutti quegli attori e artisti che hanno accolto il nostro invito e a quelli che ci hanno contattato per proporci i loro spettacoli.
Nonostante la chiusura custodiamo gelosamente la certezza che torneremo a rivivere quelle serate ricche di emozioni.

A cura di Irene Raschellà
Grafica di Ginevra Lanaro

 

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