Recensione: “A braccia aperte”

a braccia aperte

Va in scena dal 7 al 10 novembre al Teatro Libero di Milano in prima nazionale, “A Braccia Aperte”, produzione Caterpillar, con Denise Brambillasca, Eugenio Fea e Daniele Vagnozzi, di cui è anche autore e regista.

Lo spettacolo, finalista di diversi premi e festival teatrali come “testinscena 2019”, Fondazione Claudia Lombardi per il Teatro, “Inventaria 2019” Teatro Studio Uno Roma, “Premio Scintille 2019” Tf Menotti Asti Teatro e Borsa di Lavoro Alfonso Marietti, Accademia dei Filodrammatici di Milano, debutta finalmente a Milano come prima produzione della Compagnia Caterpillar, fondata dagli allievi della classe 2017, premiata con la medaglia d’oro, dell’accademia dei Filodrammatici.

Protagonisti della vicenda sono tre ragazzi, Angela, Stefano e Pietro, legati in modo indissolubile da un’amicizia profonda e sincera, una di quelle che si spera e si desidera che rimanga così per sempre. Eppure la vita dopo il liceo, muta in maniera radicale, ribalta le carte in tavolo e tutto ciò che un tempo pareva essere scontato, ora non lo è più, e così una notte estiva dopo l’esame di Maturità, sulla loro spiaggia tanto amata, qualcosa cambia per sempre.

I tre ragazzi, decidono di ritrovarsi ogni anno, per 8 anni, su quella spiaggia che è stata il teatro della loro adolescenza, rivivendo per una notte i vecchi tempi, per fare i conti con il passato, per provare a rimediare ai cambiamenti a cui la vita li ha costretti. Ognuno ha affrontato il futuro a modo proprio: chi è andato avanti, chi è rimasto indietro e chi si è fermato, immersi in un vortice di dubbi, insicurezze e paure tipiche di chi non è più ragazzino, ma non si sente neanche completamente adulto. Ora, però, è l’ultima possibilità che i ragazzi hanno per dare voce alle parole non dette e risolvere le questioni rimaste nascoste, perché la spiaggia presto non ci sarà più, e con lei svanirà ogni possibilità di provare a cambiare il passato.

La storia di Angela, Pietro e Stefano racconta la difficoltà dei ragazzi definiti “giovani adulti” che si trovano in balia di un futuro incerto fatto di molteplici possibilità, tutte in potenza grandiose e disastrose allo stesso tempo, e perciò spaventose. I tre personaggi reagiscono in modi diversi ma estremamente umani al cambiamento, come umano è il rapporto tra loro: sul palco, infatti, viene raccontata una storia concreta, reale, che chiunque potrebbe aver vissuto davvero. Le emozioni, i sentimenti e i ragionamenti che muovono i tre protagonisti all’interno della scena sono sinceramente autentici, perché conferiscono loro molteplici sfaccettature, anche contraddittorie proprio come nella vita reale, gli uomini sono coerenti e incoerenti contemporaneamente: avere mille desideri e allo stesso tempo paura di sceglierne uno, avere un sogno e aver timore di seguirlo, amare qualcuno e aver paura di non essere ricambiato, paura di ferire, paura di amare, paura di scegliere, paura di vivere, chi non si riconosce in tutto ciò?

Spettacolo curato nei dettagli dai membri della compagnia Caterpillar, poiché, oltre al testo, appunto scritto e diretto da Daniele Vagnozzi, a cui appartengono anche le canzoni eseguite, i ragazzi si sono occupati anche di tutti gli altri aspetti della messa in scena, dalla scenografia, seguita da Denise Brambillasca, alla colonna sonora curata da Eugenio Fea e non solo. Davvero apprezzabile e ammirabile l’intenzione della Compagnia Caterpillar di autoprodursi completamente, per poter esprimere liberamente e senza filtri la propria arte e poetica.
Lo spettacolo è intenso, da far dimenticare di essere seduti in platea, perché la recitazione degli attori coinvolge gli spettatori, li avvicina alla storia, portandoli sulla spiaggia insieme ad Angela, Pietro e Stefano per condividerne i desideri e le paure.

Un ottimo debutto sulla scena milanese per la compagna Caterpillar, lo spettacolo in scena fino al 10 novembre al Teatro Libero, merita di essere visto non solo perché la storia è interessante e ben raccontata ma anche perché è il frutto di un duro lavoro di ragazzi giovani, talentuosi e poliedrici con tanta voglia di fare arte.
Spettacolo consigliato!

Francesca Parravicini

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