Recensione: “Paolo Rossi – L’improvvisatore 2”

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L’Improvvisatore: tante cose, ma non soltanto

“L’Improvvisatore 2” di Paolo Rossi è uno spettacolo molto particolare: evidentemente si tratta di improvvisazione, ma non soltanto; certo, ci sono di mezzo degli sketch comici, ma non soltanto; sicuramente c’è molto di un monologo…ma non solo.

In fondo, quest’opera ha dei presupposti abbastanza ordinari: un comico sta in piedi sul palco e fa battute, e fin qui sembra un copione già visto, ma in questo ordinario schema, Paolo Rossi riesce a prendere la struttura dello spettacolo tradizionale e ribaltarla completamente: fin dal principio l’attore chiama in causa gli spettatori, interagisce con loro, e si tiene su quel sottile limite che divide copione ed improvvisazione, senza mai lasciar trasparire da che parte si trovi.

Lo spettacolo è poi costituito da un alternarsi di sketch comici, pescati dalla vita dell’attore, e brevi momenti musicali, nei quali Rossi mette in vista anche un discreto talento canoro.
Cruciale nei momenti musicali (ma non soltanto) è l’accompagnamento, la chitarra ed il contrabbasso, nelle mani di Emanuele dell’Aquila e Alex Orciari, fanno da perfetto accompagnamento alla tagliente ironia del comico.

È difficile ripercorrere la struttura dello spettacolo senza fare anticipazioni eccessive, e comunque lo si farebbe col rischio di scoprire che ad ogni rappresentazione corrisponda una scaletta diversa: gli episodi raccontati fanno parte del bagaglio culturale di qualcuno che nella propria vita ha calcato le scene dei teatri ed ha imparato a prenderle in giro, strappando sorrisi anche a chi quel palco è più abituato a guardarlo, non risparmiando anche qualche frecciata alla politica, alla televisione, ed alla società italiana.

Perfetto per trascorrere la serata in compagnia di un grande attore e di tante risate, “L’Improvvisatore 2” è in scena al Teatro della Cooperativa fino al 14 gennaio.

Manuele Oliveri

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