Dopo il successo ottenuto la passata stagione e una grande tournée per l’Italia, Federico Buffa e il suo spettacolo “Le Olimpiadi del 1936” tornano a casa tra le mura del Teatro Menotti.
Il pugno chiuso di Tommie Smith e John Carlos sul podio di Messico 1968, la finale di basket tra Usa e Urss a Monaco 1972, la sfida calcistica tra Inghilterra e Argentina ai Mondiali dell’86 pochi anni dopo la guerra delle Falkland. Sono solo alcuni casi in cui lo sport è andato ben oltre il suo aspetto “ludico” mischiandosi profondamente con la politica e la cultura. Ma il più grande evento che ha visto lo sport diventare un’arma politica sono senza dubbio le Olimpiadi disputate a Berlino nel 1936 in un periodo storico dove lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si faceva sempre più minaccioso.
Ed è proprio di queste olimpiadi che Federico Buffa ha deciso di parlare nel suo spettacolo andato in scena sul palco del Teatro Menotti. Un bravissimo storyteller televisivo che non soffre per niente il palcoscenico, anzi, dimostra di trovarsi più che mai a suo agio. Ad aiutarlo l’ottima regia di Emilio Russo e Caterina Spadaro e la presenza in scena di Cecilia Gragnani che, insieme al pianoforte di Alessandro Nidi e alla fisarmonica Nadio Marenco, accompagna la storia con canzoni dell’epoca (ma anche qualche pezzo contemporaneo) in italiano, inglese, francese e tedesco come “Ich Bin Die Fesche Lola”.
Tante storie che si intrecciano tra loro dove ovviamente grande spazio viene dedicato a Jesse Owens, grande eroe di quelle Olimpiadi, atleta afroamericano capace di vincere quattro medaglie d’oro davanti agli occhi di Adolf Hitler. Ma se più o meno tutti conoscono l’impresa di Owens non si può dire lo stesso della storia di Sohn Kee-chung vincitore della maratona, la gara regina dei Giochi, costretto a gareggiare sotto la bandiera giapponese col nome di Son Kitei sebbene fosse coreano di nascita. Filo conduttore di ogni racconto è Leni Riefenstahl, la regista del film Olympia che ha regalato al mondo un incancellabile documento che racconta quanto successo in quei giorni che vanno dal primo al 16 agosto 1936.
Lo spettacolo scorre per due ore senza mai annoiare ma stuzzicando la curiosità dello spettatore e la voglia di saperne di più su quei personaggi così lontani a vederli nei filmati che scorrono sullo sfondo. Glenn Morris, Eleanor Holme, Luz Long, Hugo Meisl e altri ancora. La bravura di Federico Buffa sta proprio in questo, in due ore non può raccontare tutto, ma può sicuramente stimolare la curiosità del pubblico e spingerlo alla scoperta di nomi ed eventi che hanno fatto la storia dello sport e non solo.
Ivan Filannino
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