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Ci piace questo inaspettato e imprevedibile Amleto!
Del Principe di tradizione shakespeariana l’eccellente Gabriele Paolocà restituisce solo una sfocata immagine profilo da cancellare.
Amleto è solo “con i suoi fantasmi”, rinchiuso nel suo mondo: la sua stanza.
Solo con un computer, unico mezzo al quale aggrapparsi.
Rivede vecchi videomessaggi del padre scomparso, ne sente sempre più la mancanza e l’incolmabile vuoto di responsabilità da onorare.
Solo con un computer, unico mezzo di comunicazione.
Questo Amleto invia e riceve messaggi, WhatsApp e chiamate Skype: Gertrude, Orazio, Ofelia, gli affetti sempre meno presenti, gli amici che lo invitano a una festa.
Vuole farla finita Amleto, non rispondere più e lasciare un ultimo messaggio.
Cerca il coraggio e la forza ripetendosi frasi celebri degli eroi dei film, cantando musiche pop rock e bevendo, da un biberon, Aperol e prosecco per dimenticare.
“Essere e solamente essere questo è il fottutissimo problema”
“Vedrai vedrai
vedrai che cambierà
forse non sarà domani
ma un bel giorno cambierà”
Sulle note di Tenco Gabriele Paolocà saluta il pubblico.
C’eravamo anche noi di MilanoTeatri ad applaudire con energia; ancora positivamente scossi da questo subbuglio emotivo, con un malinconico sorriso abbiamo pensato: “speriamo davvero di guarire dagli FX-effetti malati di questa società”
Eccellente interpretazione per il giovane autore-attore Gabriele Paolocà, abile nei cambi voce e travestimenti, ritmo incalzante e ben sostenuto, riesce a colmare la scena essenziale con energia e passione.
#Consigliato!
#Audace rivisitazione, qualcosa di nuovo
#Segui VicoQuartoMazzini
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Valentina Naccarato
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