Frammenti di Martin Crimp al Litta

frammenti di contemporaneità

Frammenti di contemporaneità (Meno emergenze), in scena al Teatro Litta dal 14 novembre, è una raccolta di tre testi scritti da Martin Crimp in periodi diversi.

Lo spettacolo è una produzione del Teatro del Simposio: un gruppo milanese di sperimentazione che nasce da comuni esperienze formative e che lavoro sulla contaminazione di diversi linguaggi teatrali.

La piéce è molto originale sia per regia che per il percorso narrativo degli attori: allo spettatore si presenta una scena con quattro attori racchiusi in un recinto dal sapore post-moderno, a confine tra realtà e astratto. I primi minuti ricordano la genesi nel senso più mitologico e biblico del termine: i personaggi e il loro mondo prende forma davanti ai nostri occhi, persino il linguaggio e la loro voce ha una sua nascita ben definita. Gli attori sono ipnotici e subito conquistano sguardi e attenzione.

Non sono semplicemente persone ma in scena ritroviamo dei veri e propri sentimenti quotidiani che si alternano e si lasciano riconoscere: paura, incertezza, agitazione, inquietudine, angoscia. Un labirinto di sentimenti che muoiono e nascono continuamente tra sguardi, pause, parole. Ci si aspetta che qualcuno rompa questo circo ma ciò non accade: è il testo che senza voli o cadute riesce ad arrivare dritto all’obiettivo.  

La regia riesce ad avere uno sguardo apocalittico che, strizzando l’occhio ai colori e agli scenari di Kubrick, ci lascia intendere quanto tutto ciò che accade sia prossimo a noi: le azioni sono sempre quotidiane, quasi infantili e che seguono una dinamica di gioco e di improvvisazione teatrale. Bravi gli attori nel trasmettere i significati di un testo dal corpo di personaggi imbrigliati in un malessere monotono e ripetitivo (voluto ed efficace). Le luci si adeguano a uno spazio all’interno del Litta molto suggestivo. Un finale claustrofobico fa partire l’applauso.

A metà tra spettacolo e performance sicuramente un esperimento ben riuscito.

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