La tragedia di Edipo s’inserisce nel cosiddetto “ciclo tebano”. In Edipo Re, rappresentato tra il 430 e il 420 a.C., Sofocle narra la vicenda di un giovane re, carismatico ed amato, che nel breve volgere di un solo giorno viene a conoscere l’orrenda verità del suo passato (senza saperlo, ha ucciso il proprio padre e ha generato figli con la propria madre) e per questo sceglie di accecarsi; mentre in Edipo a Colono, rappresentato postumo nel 401 a.C., racconta l’esilio volontario di Edipo e come egli, ormai vecchio e mendico, ottenga ospitalità, con le figlie Antigone e Ismene dal re di Atene, Teseo, alla cui corte viene coinvolto suo malgrado nella tragedia delle lotte tra i propri discendenti (Eteocle e Polinice), trovando infine pace solo nella volontà degli dèi.
A distanza di vent’anni, Glauco Mauri e Roberto Sturno tornano a mettere in scena i due capolavori di Sofocle, per analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo. Con nuovi compagni di viaggio e in un nuovo spazio scenografico, la messa in scena è affidata a due diversi registi: il giovane Andrea Baracco per Edipo Re interpretato da Sturno, mentre Glauco Mauri riserva per sé la messa in scena e l’interpretazione di Edipo a Colono. Due generazioni a confronto, nel segno della collaborazione e della continuità, pensando al futuro del teatro.
Edipo Re e Edipo a Colono riflettono due diverse età della vita di Edipo, da re a vecchio mendico in cerca di ospitalità; sono due opere scritte in epoche diverse della vita di Sofocle ed è nell’accostamento di questi due grandi testi che poeticamente si esprime e compiutamente si racconta la storia di Edipo alla ricerca della verità. Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce. Solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini; è questo che Sofocle con la sua opera immortale dice a tutti noi. Le due tragedie sono infatti due capolavori per gli interrogativi che ci pongono e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano.
«Convinti che il Teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere”, affrontiamo queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprendere il nostro presente, questo è il nostro impegno e il nostro desiderio.»
Andrea Baracco, Glauco Mauri
EDIPO RE – EDIPO A COLONO
di Sofocle
con Glauco Mauri, Roberto Sturno, Ivan Alovisio, Elena Arvigo, Laura Garofoli, Mauro Mandolini, Roberto Manzi e Giuliano Scarpinato
regia di Andrea Baracco (Edipo Re) e Glauco Mauri (Edipo a Colono)
DOVE? Teatro Franco Parenti
QUANDO? Dal 22 novembre al 4 dicembre
PREZZI: Intero 15€, Under26/Over65/Convenzioni 12€
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