“L’anno sabbatico”: intervista a Monica Faggiani

sabbatico
Foto Fabio Trillini

Nel XVII e XVIII secolo si chiamava Gran Tour, un viaggio di formazione che i giovani nobili anglosassoni facevano nell’Europa continentale.

Oggi diciamo Anno Sabbatico ossia un periodo dedicato ad accrescere la propria autonomia e autostima, ed esplorare il mondo, acquisendo gli strumenti e la sicurezza per affrontarlo.

Ed è il caso di Elisa il cui anno sabbatico post maturità è durato ben 15 mesi e finalmente è attesa al suo ritorno a casa dai genitori impazienti di conoscere non solo le sue esperienze vissute ma anche le sue decisioni in merito al suo futuro.

Per saperne di più abbiamo incontrato virtualmente la sempre brava e bella Monica Faggiani e le abbiamo chiesto cosa tratta L’anno sabbatico, giusto per stuzzicare la nostra e vostra fantasia.

Una coppia della Milano bene (lui chirurgo affermato, lei laureata in psicologia senza aver mai praticato o lavorato) attendono il ritorno della figlia partita dopo la maturità per un “anno sabbatico” in giro per il mondo.

Questo ritorno farà esplodere le tensioni che serpeggiano nella coppia ormai da anni e la relazione con la figlia che a pieno titolo rivendica autonomia e libertà.

Il tutto tratteggiato con ironia e divertimento dissacrante su molti cliché della famiglia apparentemente perfetta.

Tu e Arturo siete stati una coppia e dal vostro amore è nato un bellissimo figlio. In scena una coppia che mette in scena le falsità che si nascondono nelle famiglie perfette.

Quanto, se posso, avete attinto dal vostro passato?

Io e Arturo (genitori del nostro amato Francesco) non abbiamo fatto in tempo ad arrivare a questo. Ci siamo separati prima e oggi, dopo anni, posso dire che quella scelta è stata salvifica per noi.

Grazie alla separazione, non senza fatica e pazienza, siamo riusciti a ricreare una famiglia “diversa” ma autentica. E oggi stiamo bene insieme e ci vogliamo un gran bene.

Credo che questa verità abbia fatto molto bene anche a nostro figlio.

Quali i ‘valori’ che mettete in scena che noi spettatori potremmo riconoscere ma che di fatto sono solo (come ho letto dalla sinossi dello spettacolo) retaggi ancestrali dei quali è difficile liberarsi?

Ancora oggi purtroppo ci sono coppie che restano insieme pur detestandosi, a volte lo fanno per i figli, a volte per salvare le apparenze, a volte per comodità.

Non funziona mai e alla fine finiranno con l’odiarsi.

Ecco, questa commedia ci pone di fronte una situazione come questa in maniera leggera e scanzonata.

Ed è proprio il personaggio della figlia a fare da specchio ad una situazione che non può reggere oltre.

Ne L’anno sabbatico, quanto i genitori sono presenti nella vita della figlia?

Laura e Carlo (i nomi dei due protagonisti) invadono la vita di questa ragazza credendo di farlo per il suo bene.

E invece semplicemente, presi da quelli che sono i loro desideri e le loro proiezioni su di lei, non la vedono e non la ascoltano. E lei non potrà che rivendicare la sua libertà.

Non so ma ho come la sensazione che la coppia de L’anno sabbatico sia scoppiata da tempo ma che resta assieme solo per la figlia, giusto per la facciata della famiglia perfetta… mia sensazione, correggimi se sbaglio.

Mettiamo il caso che ho sbagliato… possiamo affermare che questo è un errore che commettono molte coppie?

A fine serata, se ci fosse in platea qualcuno che sta vivendo questo periodo, e ci sta la fine di un amore, con L’anno sabbatico cosa si porta a casa?

Eh sì, molte coppie restano insieme anche se l’amore è finito da tanto tempo…

Mi piacerebbe che gli spettatori si portassero a casa due cose:

-la leggerezza di poter ridere delle proprie e altrui piccolezze sempre con ironia e autoironia

-che non c’è libertà maggiore che essere autentici puntando alla realizzazione di sé con onestà e autodeterminazione.

Laura e Carlo anche grazie a questo confronto/scontro con la figlia ne usciranno frastornati ma diversi e rinnovati.

Ma la famiglia perfetta esiste?

Direi proprio di no…

Ma meglio così… pensa che noia sarebbe 🙂

Di sicuro non ci annoieremo andando a vedere:

L’ANNO SABBATICO
dall’8 al 13 novembre La Cavallerizza (MTM Teatro)
di Valeria Cavalli
regia Alberto Oliva
con Arturo di Tullio, Monica Faggiani, Flavia Marchionni

sinossi

Con toni ironici, pungenti e dissacranti, Arturo di Tullio e Monica Faggiani mettono in luce l’ipocrisia e le falsità che spesso si nascondono nelle cosiddette “famiglie perfette” che corrispondono quindi a certi canoni dettati da quel perbenismo che pare faccia parte dell’arredamento di molte case italiane.

Buona serata a teatro

TiTo

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