Recensione: “Dario Vergassola – Sparla con me”

vergassola

Tutti conoscono Dario Vergassola per le sue interviste lampo, prima su Zelig e poi nella trasmissione Parla con me.
Prendendo spunto da quest’ultima e senza neanche cambiare troppo il titolo prende vita “Sparla con Me”; one man show andato in scena al Teatro Delfino di Milano.

Lo spettacolo si apre con l’entrata in scena di Vergassola con chitarra al collo, su un palco vuoto con una scenografia inesistente.

Fin da subito si capisce che la caratteristica impagabile di Vergassola è la parlantina: la sua capacità di infilare una battuta dietro l’altra, senza quasi prendere fiato, ha del formidabile. Senza contare che riesce spesso ad improvvisare e ad adattare lo spettacolo per interagire col pubblico e le sue reazioni.

Il risultato di questo folgorante inizio è sicuramente un divertito stupore misto a tante risate di pancia, dovute anche alle pesanti allusioni sessuali e all’intermezzo musicale.
Vergassola potrebbe tranquillamente far impallidire i migliori rapper sulla scena se mai decidesse di lasciare il teatro.

Il ritmo si smorza quando comincia a parlare di politica e tira fuori un foglio per leggere delle battute pronte.
E’ lui stesso ad ammettere di averle riciclate dal decennio scorso (“Tanto i protagonisti sono ancora gli stessi” cit.)
Le risate continuano ma il senso di stupore viene via e di ammirazione per le doti dell’attore diminuiscono.

Dopo un ulteriore stacchetto musicale la qualità si rialza con i racconti delle sue folli interviste a personaggi dello spettacolo. Molti gli aneddoti divertenti: da Asia Argento che spiega senza motivo del suo piercing alla …, a Valeria Marini che non capisce neanche le domande che le fanno.

Lo spettacolo si chiude con un bis musicale che finisce per rompere ancora il ritmo della messa in scena e lascia un po’ di amaro in bocca proprio sul finale.

In conclusione possiamo dire che “Sparla con me” è uno spettacolo sicuramente divertente e gradevole, ma leggermente al di sotto delle aspettative e delle capacità del protagonista.
Consigliato per passare una serata spensierata all’insegna della risata facile.

Giovanni Petrillo

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