
Prima milanese al Teatro della Cooperativa per “Giovanna detta anche Primavera” di Valentino Mannias, vincitore del Premio Hystrio alla Vocazione 2015, prodotto da Sardegna Teatro.
Uno spettacolo che nasce dalla tradizione, cioè dai racconti orali attorno al focolare domenistico e all’immortale consiglio della nonna “Devi sposare la persona giusta”. E trovare la persona giusta non è certo stato facile per Giovanna, protagonista della storia interpretata da Valentino Mannias, divisa tra il compaesano Paolo e l’ufficiale napoletano Carlo.
Sul palco al fianco di Valentino Mannias troviamo Luca Spanu e Giaime Mannias a formare un trio di artisti a tuttotondo capaci di recitare, suonare e cantare con la stessa disinvoltura. Tanta tradizione in “Giovanna detta anche Primavera” con l’utilizzo del sardo e del dialetto napoletano, ma non solo. La storia raccontata supera i confini regionali per andare a colpire lo spettatore in qualsiasi parte del mondo, aprendo con una risata e chiudendo con una lacrima, senza sforare né da una parte né dall’altra, ma conservando la delicatezza e i canoni del racconto di una nonna. L’allegoria è protagonista dell’opera, il duello d’amore tra i due pretendenti è combattuto prima a voce, unendo ai già citati sardo e napoletano anche l’inglese, poi a suon di musica, un flauto contro un violino dove ogni nota può diventare letale per l’avversario.
Colpisce poi la cura minuziosa riservata al suono. Non solo la musica e le canzoni perfettamente interpretate dalle ottime voci dei tre attori, ma anche i singoli rumori come i passi, lo spostarsi delle sedie, perfino i colpi di pistola perché, come ci spiega Giaime Mannias, “Ogni rumore è musica e a sua volta racconto”.
E così, perdendosi tra verbo, musica e rumore, allo spettatore non resta che immergersi in una storia d’amore bucolico da vivere in tutta la sua profondità e, perché no, da tramandare a sua volta.
Ivan Filannino
Leave a Reply