Anche quest’anno Il Giardino delle Esperidi Festival ha offerto un programma ricco e variegato. Tra gli spettacoli più attesi c’era anche l’anteprima di “Ora felice” portato in scena dalla compagnia Qui e Ora Residenza Teatrale. Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli, in questa occasione accompagnate da Antonello Cassinotti, seguono il fil rouge di un loro altro grande successo come Saga Salsa e presentano uno spettacolo che va ad inglobare il pranzo (o la cena) rendendo tutto un grande momento conviviale. Due donne accolgono il pubblico nel loro nuovo locale pronto per essere inaugurato. Entrambe hanno deciso di lasciare le loro carriere (musicista una, giornalista l’altra) per coronare un sogno e vivere insieme il loro amore. Il sogno è quello di gestire una tenuta in campagna affiancata da un vigneto dove produrre vino e ricevere ospiti vogliosi di assaggiare le loro specialità.
Per questa occasione unica è stato anche chiamato un importante disc jockey in auge qualche decennio prima, l’amatissimo dj Bacco che, con tanto di corna caprine in testa, è sempre pronto a lanciare la canzone giusta, con una predilezione per il jazz. Sembrano esserci tutti i presupposti per una festa indimenticabile, si aspetta anche un critico esperto di enologia per valutare il vino del vigneto. A presentarsi, però, è un ospite inatteso che, come il sergente Trotter in “Trappola per topi” di Agatha Christie, stravolgerà ogni cosa. Lo stile di Qui e Ora Residenza Teatrale è sempre inconfondibile, quel marchio di fabbrica che le fa sempre apprezzare al pubblico. La loro ironia si sviluppa con le parole e gli sguardi, si alternano sulla scena riuscendo a coinvolgere i commensali grazie a una verve che non si consuma mai. Un capitolo a parte merita, invece, Antonello Cassinotti, capace di integrarsi benissimo nel già rodato trio. Con la sua mimica e le sue mezze parole è la mina vagante dello spettacolo, riesce a mettere una contro l’altra le tre donne e si diverte nel vederle sfidarsi a suon di battute velenose. A questo si aggiungono le sue doti da polistrumentista che aiutano ad arricchire la colonna sonora della pièce. La musica è molto importante in una festa e non poteva non esserlo anche in questo spettacolo, Battisti, Mina, Baglioni sono solo alcuni degli artisti ripresi dalle attrici in un’avvincente battaglia di canzoni d’amore.
Pensare, però, che “Ora felice” si limiti a parlare della classica ricerca della felicità sarebbe riduttivo. Il lavoro di Qui e Ora va a toccare un periodo storico cruciale nel mondo del lavoro, quello della “Great resignation”, vale a dire l’ondata di dipendenti che lasciano volontariamente il proprio posto di lavoro. Un fenomeno iniziato nel 2021 e sicuramente influenzato dalla pandemia, che solo ora sta rallentando per arrivare all’opposto cioè al “Big stay” con datori di lavoro e dipendenti entrambi in cerca di stabilità lavorativa. Si parla del passato che torna, una metafora espressa attraverso l’amore, ma che si presenta a ognuno più volte nella vita sotto forme differenti. Si ride tanto con questo spettacolo, ma, proprio come fatto con Saga Salsa, Qui e Ora riesce a far sognare il pubblico. Si sogna una fuga d’amore, un nuovo progetto una nuova vita. Finita la commedia resta spazio per il convivio di uno spettacolo che possiamo senza difficoltà immaginare su una collina della Valpolicella, in una tenuta nel Chianti e in una masseria del Salento.
Ivan Filannino
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