
SPAMALOT: TRA MONTY PYTHON E LEGNANESI, SCOMMESSA VINTA (A META’)
Claudio Insegno, Rocco Tanica ed Elio rischiano di vincere una delle più difficili scommesse di questa stagione teatrale, settore musical. Adattare in italiano un musical di successo di Broadway a sua volta tratto da un film degli straordinari Monty Python, ispirato alle vicende di Re Artù, mantenendo lo stesso altissimo livello di comicità demenziale, è qualcosa che rischiava di trasformarsi in un pasticciaccio brutto.
Evitano la caduta i tre, giocando più che altro sul mestiere e sulla personalità. E se da un lato l’adattamento di quel genio di Rocco Tanica ci è sembrato impeccabile (non osiamo immaginare quanto possa essere stato difficile tradurre il testo, mantenendo intatto il livello comico – musicale / missione compiuta alla grande), dall’altro c’è il timore che il protagonista Elio possa aver ceduto qualcosa al predecessore Tim Curry, soprattutto nelle parti recitate. Claudio Insegno non è, ovviamente, Mike Nichols, ma un serissimo e bravissimo professionista capace di dirigere con ordine e organizzazione questo folle e composito gruppo di attori / cantanti / danzatori.
Lo spettacolo slalomeggia agilmente tra le insidie linguistico – intellettuali, i nonsense e i multisense di Graham Chapman (Artù nel film), Terry Gilliam, John Cleese e soci, scivolando con ottimo godimento per due ore e mezza tra risate, canzoni, balletti e travestimenti che, in alcune parti, ci hanno ricordato più i Legnanesi che i Monty Python (c’è addirittura una scena, quella dei danzatori in costumi brasiliani, che ci pare di aver visto identica nel recente I Colombo Viaggiatori, del gruppo che fu di Felice Musazzi – forse un omaggio).
Ottimo il cast, con qualche dubbio e qualche picco, ma tutti senz’altro in parte e divertiti. Ci sentiamo di segnalare in particolare la prestazione di Pamela Lacerenza, una Dama del Lago davvero strepitosa, per ironia interpretativa e qualità canore. L’ensemble di danzatori e danzatrici ci è parso di alto livello, nell’esecuzione di coreografie comicamente efficaci, anche se non particolarmente elaborate.
Insomma, molti pollici in su e qualche zoppìa ma tutto regge bene fino alla fine. Ci si diverte tanto, come ci si aspettava, e agli applausi viene giù il teatro. Scommessa vinta, quasi del tutto.
Massimiliano Coralli
Forse sono i Legnanesi ad aver fatto un omaggio ai Monty Python dato che la scena dei “brasiliani” è presente in Spamalot già dalla prima edizione del musical nel 2004…
Spettacolo divertentissimo!
Quanto dura lo spettacolo?
Salve Claudia, siamo intorno alle due e ore e mezza (intervallo compreso)