La Compagnia I Saltafoss torna finalmente in scena a Milano con Happy Days il Musical, al Teatro Nazionale Che Banca! Dal 5 al 7 maggio 2023. Una tappa importante per la compagnia che festeggia nel 2023 i vent’anni di successi.
Happy Days il Musical è Ispirato all’omonima e famosa serie TV Happy Daysandata in onda negli Stati Uniti dal 15 gennaio 1974 al 24 settembre 1984. La serie, creata da Garry Marshall racconta la vita di una tipica famiglia americana, i Cunningham, nella cittadina di provincia di Milwaukee, tra gli anni ’50 e ’60.
In Italia il primo episodio venne trasmesso l’8 dicembre 1977. Il musical debuttò nel 2007 al Falcon Theatre a Burbank, California, prodotto e diretto dallo stesso Marshall e ne fu realizzata una versione italiana nel 2011.
Per saperne di più abbiamo fatto una chiacchierata con il regista Adriano Tallarini al quale abbiamo chiesto, cosa ci dobbiamo aspettare (per chi non avesse visto né la serie TV né il musical) dalla vostra versione di Happy Days?
Il musical si ispira alla famosa serie TV e fa rivivere, in modo somigliante, gli apprezzati personaggi televisivi attraverso un allestimento che porta sul palco le atmosfere e le sonorità di quell’epoca, ritornate prepotentemente di moda in questo ultimo periodo.
La produzione si avvale della licenza ufficiale Samuel French con un cast composto da oltre 30 artisti tra attori, cantanti e ballerini.
Fonzie, con il suo giubbotto in pelle è la star dello show e assieme a Richie, Howard, Marion, Joanie, Ralph, Potsie, Chachi, Alfred, Pinky, Loribeth e altri personaggi, fa rivivere le spensierate (ma ricche di sani principi morali) vicende dei giovani di Milwaukee impegnati nella missione di salvare il loro mitico ritrovo di Arnold’s dalla demolizione per essere sostituito da un centro commerciale. Una situazione che, per le piccole realtà, si ripresenta molto spesso anche ai giorni nostri.
Due ore di sicuro divertimento con il rock and roll anni ‘50.
Le liriche sono tutte in italiano, tra cui l’indimenticabile sigla “Happy Days”, eseguite rigorosamente dal vivo nella tipica polifonia di quel periodo.
Ci presenti la Compagnia I Saltafoss?
Esattamente 20 anni fa si costituì la Compagnia e il 2023 vede il raggiungimento di questo importante traguardo. La mission è sempre stata quella di praticare, promuovere e diffondere la cultura e l’arte nel settore del teatro attraverso la progettazione e la produzione di spettacoli teatrali, musical e performance.
La prima grande produzione è del 2007 con PINOCCHIO IL GRANDE MUSICAL seguita nel 2009 da AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA e nel 2010 da SE IL TEMPO FOSSE UN GAMBERO, due classici della commedia musicale italiana.
Nel 2013 la proposta è WE LOVE MUSICAL, un testo che ho scritto raccogliendo e raccontando le esperienze, le dinamiche e le vicissitudini della compagnia nei suoi primi 10 anni di attività.
Una sorta di teatro nel teatro improntato sulle note di alcuni brani tratti dai musical più conosciuti.
Nel 2015 la compagnia riporta in scena PINOCCHIO IL GRANDE MUSICAL e dal 2016 la proposta è ALADIN IL MUSICAL.
Nel 2016 è stato aperto con successo anche un filone dedicato al cabaret con AVANTI IL PROSSIMO, seguito da IL BUONO, IL BRUTTO E IL NATIVO e nel 2017 da KABARET CON GULASH.
Arriviamo così al 2018 con la produzione di HAPPY DAYS IL MUSICAL, un successo consacrato nell’autunno del 2019 dal sold out al Teatro della Luna.
Purtroppo nei primi mesi del 2020 i programmi della compagnia vennero bruscamente fermati dal Covid, che azzerò tutte le repliche programmate e ogni altra attività. Con la ripresa, dopo l’emergenza, siamo dovuti ripartire quasi da zero, in quanto alcuni degli interpreti principali si erano persi per strada e le continue interruzioni e sospensione delle prove, dovute a numerosi casi di positività all’interno della compagnia e restrizioni da parte delle autorità, hanno dilatato i tempi di allestimento. Ma “Adda passà ‘a nuttata” e così arriviamo a oggi… saremo sul palco del Teatro Nazionale Che Banca!
‘A nuttata’ speriamo sia passata!
Secondo te, cosa piace di più al pubblico di Happy Days? Quel sapore retrò o quella naturale leggerezza grazie agli ambienti che avete ricreato in scena?
Nel dicembre del 1977 la serie TV arriva in Italia e irrompe nelle nostre case con la sua leggerezza e allegria e in un secondo tempo con la sua inconfondibile sigla (inizialmente era “Rock around the clock”). Da subito Fonzie, Richie, Potzie, Raph e tutti gli altri personaggi entrarono a far parte della quotidianità di molti italiani. Si può affermare che Happy Days ha svolto anche una funzione di aggregazione per tutta la famiglia che si riuniva, all’ora di cena, per guardare una nuova puntata dimenticando, per un momento, i gravi fatti che affliggevano l’Italia in quel periodo.
I ragazzi italiani, abituati al bar sotto casa e ai panini con il salame, la mortadella e la spuma come bevanda, scoprirono il drive in come luogo di ritrovo, gli hamburger, gli hot dog, i frappé, le moto rombanti e le auto truccate e poi, confessiamolo, chi non si è identificato in Fonzie per il suo successo con le donne e i suoi gesti iconici.
Il pubblico apprezzerà, come nella serie TV, ritrovare la spensieratezza, la leggerezza e la positività che i vari interpreti porteranno in scena.
Protagonista indiscusso della serie TV è Fonzie.
La sua figura incarna le caratteristiche del motociclista ribelle, sicuro di sé, interpretando i valori positivi di un ragazzo che, pur non avendo ricevuto educazione ed istruzione, è cresciuto rispettando i valori e facendosi rispettare. Oggi succede un po’ il contrario. Qual è il messaggio che vorreste lasciare allo spettatore a fine serata?
Fonzie è un ragazzo che è stato abbandonato dai genitori. La sua educazione è stata forgiata dalle leggi della strada, diventando così un ribelle e uno sbandato, ma con solidi principi di rispetto e di lealtà. Con il suo fascino trasgressivo, il suo carattere distaccato, calmo e la sua perfetta capigliatura riesce a fare strage di ragazze con un semplice schiocco delle dita.
Il personaggio di Fonzie si contrappone a Marion e Howard Cunningham, tipici borghesi perbene, due figure che rispetta molto per la loro autorevolezza fino a farli diventare i suoi genitori adottivi. Un altro personaggio che Fonzie tiene in grande considerazione è Richie Cunningham, che si può considerare come la sua coscienza critica, il suo “grillo parlante”.
Il nostro musical vuole riproporre le atmosfere spensierate, ma ricche di valori, di quell’epoca: la famiglia, gli amici, l’amore e la solidarietà.
Un altro particolare messaggio viene portato in scena da Marion, Joanie e Pinky, tre donne di generazioni diverse che vogliono affermare con forza le loro rivendicazioni e aspettative per il futuro, in un brano che interpretano assieme cantano:
“Io so cosa voglio e so che l’avrò, di fronte ai tabù io non mi fermerò, io so cosa voglio e so che lotterò, e avrò quello che sognai”.
E per finire tanti happy days a tutti!
Quali le difficoltà nel portare, ma soprattutto mettere, in scena in Italia un musical come Happy Days?
Le difficoltà esistono per qualsiasi produzione si intende affrontare, secondo me la cosa più importante è azzeccare il titolo che incontri l’interesse e i gusti del pubblico.
Nello specifico di Happy Days la difficoltà maggiore è stata riproporre i vari personaggi, ormai entrati nell’immaginario collettivo, in modo somigliante senza scadere in una banale imitazione. Grande attenzione è stata data alle liriche con un occhio di riguardo alle linee vocali corali per rispettare la tipica polifonia dell’epoca.
C’è un Musical che ti piacerebbe portare in Italia, se si, quale se posso…
Non ho nessun dubbio: ZORRO… anche perché sarà la nostra prossima produzione. Un musical che non ha bisogno di presentazioni, il protagonista Zorro, così come Fonzie, è un personaggio conosciuto e amato da tutti. La storia è basata su una novella di Isabel Allende e ripercorre le gesta di questo eroe mascherato paladino dei deboli e degli oppressi. La colonna sonora è composta dai più grandi successi dei Gipsy Kings: Baila Me, Libertad!, Bamboleo, Djobi Djoba, per citarne alcuni.
Per questo musical, che si avvale della licenza ufficiale MTI, sarà la prima rappresentazione in assoluto nei teatri italiani.
Che dire, speriamo di poterci risentire per il Vostro debutto con Zorro, nel frattempo ti va di di dare l’appuntamento al Teatro Nazionale Che Banca!?
Certamente!
Se volete fare un tuffo nei favolosi e spensierati anni ’50, assicuratevi un posto a uno dei tavoli di Arnold’s e sarete catturati dalla musica del suo jukebox.
Fonzie e i suoi amici saranno il 5, 6 (2 spettacoli) e 7 maggio sul palco di uno dei templi del musical in Italia: il Teatro Nazionale Che Banca! di Milano.
Sono rimasti pochissimi biglietti e si prospettano 4 fantastici sold out.
Allora ci dobbiamo affrettare, se no non troveremo un ‘tavolo’ libero da Arnold’s…
HAPPY DAYS
dal 5 al 7 maggio 2023 – Teatro Nazionale Che Banca!
Libretto Gary Marshall
Musiche e liriche Paul Williams
Traduzione Michele Renzullo
Liriche Italiane Franco Travaglio
Regia: Adriano Tallarini
Direzione musicale Davide Tagliento
Coreografie Martina Massa, Sofia Massa
TiTo
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