In occasione del centenario della Grande Guerra, dal 16 al 17 aprile ore 21, al Teatro AltaLuce va in scena per la prima volta a Milano, lo spettacolo: ADELE PERGHER – PROFUGA, regia e narrazione di Elda Olivieri.
Lo spettacolo Adele Pergher – Profuga è prodotto da LESSICO ARMONICO ed è tratto dall’omonimo romanzo: Adele Pergher – Profuga. Una storia dimenticata di Raffaella Calgaro (ArchiMedia – Fabio Coluccelli Editore). Adele Pergher rappresenta tutte le donne realmente esistite che si sono ritrovate a fuggire dall’Altopiano di Asiago a seguito della Spedizione Punitiva degli austriaci, iniziata il 15 maggio del 1916. Dopo 100 anni, in una sorta di denuncia, la storia della profuga getta luce su una vicenda drammatica, vissuta realmente da migliaia di persone che non hanno avuto voce: sono i dimenticati dalla grande storia di un’Italia che molto spesso scorda, o peggio, ignora, che anche noi siamo stati profughi, non molto tempo fa.
Lo spettacolo: Ci troviamo nell’ufficio del Prefetto di Milano, al termine del conflitto, Adele è in speranzosa attesa di ricevere i documenti per poter tornare a casa sull’Altopiano. In una sorta di colloquio – soliloquio ripercorre le tappe della sua vita: dalla fuga sui carri con altre centinaia di persone, all’arrivo in treno a Milano; dallo scoppio delle granate, alla ninna nanna cantata sottovoce per addormentare i piccoli; dai ricordi delle belle feste lassù sui monti, alla scoperta del grammofono e del bel canto nella sala della Società Umanitaria a Milano in via Solari. L’iniziale invalidante difficoltà di comunicazione, perché, pur avendo studiato l’italiano, parla soprattutto la lingua cimbra, si intreccia proprio con un magico incontro: Ernest Hemingway. Autista barelliere della Croce Rossa americana in Italia, Hemingway, soccorrerà Adele subito dopo lo scoppio della fabbrica di munizioni Sutter & Thevenot a Bollate dove aveva trovato lavoro appena arrivata a Milano. Il caso vuole che lei provenga dalla zona dell’altopiano di Asiago dove lui si recherà come inviato, proprio pochi giorni dopo il loro incontro. Si scambieranno pensieri, sensazioni, ricordi. Lui in seguito le scriverà… Adele, strappata dalle sue radici, dalla sua terra, accoglie con grande coraggio e apertura mentale questa forzata emancipazione a cui va incontro. Malgrado l’assenza di suo marito Toni, del quale perde le notizie intorno al 1916, si ritiene comunque una donna fortunata perché ha trovato lavoro e guadagna da vivere per sé e per i suoi figli. Scoprirà anche, durante il ricovero in ospedale, quanto la sua conoscenza delle erbe medicinali sarà utile per portare sollievo alle ferite fisiche e mentali dei reduci di guerra. Infine si accorgerà di come quest’ultima rivelazione abbia tracciato la via del ritorno a casa. Istruita, più forte, più sicura, più determinata, più motivata, Adele desidera fortemente ricostruire la sua vita, rendersi utile e mettere al servizio della sua gente tutta la fresca consapevolezza di donna emancipata del primo Novecento.
ADELE PERGHER – PROFUGA
Regia e narrazione di Elda Olivieri
Flaviano Braga – Fisarmonica
Ernesto Ghezzi – Tastiere
Dall’omonimo romanzo: Adele Pergher – profuga. Una storia dimenticata di Raffaella Calgaro
DOVE? Teatro AltaLuce
QUANDO? 16 e 17 aprile ore 21
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