“Vlad Dracula il musical” fa tappa a Roma e Milano

Torna a Roma, al Brancaccio fino al 21 aprile, il musical “Vlad Dracula” ed è poi atteso al Teatro Nazionale di Milano dove sarà in scena dal 23 al 28 aprile. A metà tra il gotico e il post-industriale va in scena la lettura del famoso capolavoro di Bram Stoker, firmata dal regista Ario Avecone. Scenografie rinnovate ed implementate, nuove luci ed effetti speciali per un’esperienza immersiva. Nuovi anche gli arrangiamenti, per una riscrittura che cerca di raccontare l’altro conte Dracula, portandolo anche al centro di dibattiti e passaggi storici e culturali.

Protagonista indiscusso della letteratura inglese di fine ottocento attraverso il romanzo di Bram Stoker del 1897, a sua volta ispirato alla storica figura del Principe di Valacchia Vlad III, dotato di grande fascino, Dracula non solo rappresenta il vampiro per antonomasia ma è anche una delle maggiori incarnazioni del male: attrae e terrorizza, seduce e uccide. Ma il “Vlad Dracula” di Ario Avecone (“Murder Ballad”, “Amalfi 839AD”, “Rebellion”, “That’s Amore!”) è diverso e nasce dalla volontà del regista, autore del libretto e di buona parte delle musiche, di voler innovare l’iconico racconto e di volergli offrire una nuova prospettiva.

Così il regista, da sempre attento a ricercare nuove forme di linguaggio teatrale, si avvale della collaborazione di Manuela Scotto Pagliara, autrice di parte del testo e di alcune canzoni originali, e di Simone Martino (compositore di “Roma Opera Musical”, “Beatrice Cenci”, “Canto di Natale”, “S.Michele l’Angelo dell’Apocalisse”, “La Sirenetta”).

La colonna sonora scritta dallo stesso Avecone, strizza l’occhio ai grandi compositori da film. Le canzoni originali attraversano tanti generi musicali, dal pop al rock, alla modern ballad, senza perdersi in virtuosismi e lasciando che, insieme alle musiche, siano sempre funzionali alla storia.

L’allestimento scenico curato da Ario Avecone e Michele Lubrano Lavadera e l’uso delle luci di Alessandro Caso sono in stile post-industriale ed evocano da un lato i miti della filmografia, come Mad Max, dall’altro pellicole più recenti come lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie o Crimson Peak. Completano la narrazione divenendo spesso da semplice sfondo a protagonisti veri e propri del racconto.

La cura degli abiti e dei dettagli, ideati da Myriam Somma, sono il frutto di una ricerca personale e innovativa, basata sull’epoca vittoriana ma contaminati con tessuti e materiali tecnologici avanzati.

“L’opera è ambientata in un mondo steampunk di fine 800, all’alba dello sviluppo industriale moderno e dello sfruttamento delle nuove risorse energetiche, nel momento esatto in cui per l’uomo ha avuto inizio un pericoloso conto alla rovescia che porta fino ai giorni nostri – si legge nelle note di presentazione dello spettacolo. – Lo spettacolo vuole essere anche un modo per sensibilizzare gli spettatori, rendendoli consapevoli che il tempo a disposizione è sempre meno. In questa corsa contro il tempo, anche un personaggio immortale come Dracula, diventa vulnerabile e si trova per la prima volta a condividere un problema con il genere umano.

Tutto lo spettacolo è un viaggio, oltre lo spazio e il tempo, nel dualismo dell’animo umano: bene e male, vita e morte, scienza e mistero. In una storia dove amore, passione e musica veicolano le emozioni degli spettatori. Ma chi è realmente Dracula? Chi rappresenta il bene e chi il male? Siamo davvero sicuri delle nostre certezze?”.

ROMA – TEATRO BRANCACCIO
fino al 21 aprile

MILANO – TEATRO NAZIONALE
dal 23 al 28 aprile

VLAD DRACULA IL MUSICAL
scritto da Ario Avecone e Manuela Scotto Pagliara
canzoni di Ario Avecone, Simone Martino e Manuela Scotto Pagliara
colonna sonora di Ario Avecone
con Antonio Melissa | Valentina Naselli | Paolo Gatti | Jacopo Siccardi | Dario Guidi
produzione Workinmusical
Regia di ARIO AVECONE

SINOSSI

Una strana nebbia opprime un piccolo paese a nord dell’Inghilterra, in una coltre densa fatta di paura, inspiegabili morti e sparizioni. Il Prof Van Helsing (interpretato da Christian Ginepro – “Charlie e la fabbrica di cioccolato”, “Cabaret”, “A qualcuno piace caldo”, “Rocco Schiavone”), alchimista fiero e razionale, cerca una spiegazione logica per dare un senso a tutti questi misteri.

Sotto osservazione è il paese di Whitby, in cui si trova la Carfax, divenuta dimora del misterioso magnate straniero, il Conte Vlad Tepes (interpretato da Giorgio Adamo – “Jesus Christ Superstar”, “We Will Rock You”, “Siddharta”).

Personaggio schivo e irascibile, principe del male, è ossessionato dalla perdita della sua prima moglie, Elizabeth. Obbligato all’eternità, si serve di altre donne per colmare quel vuoto, destinando la loro esistenza però ad una vita dannata e senza amore. Fin quando casualmente rivede in Mina Murray (interpretata da Arianna Bergamaschi – “La Bella e la Bestia”, “Pinocchio”, “Il Mago di Oz”, “Murder Ballad”), la reincarnazione della sua amata Elizabeth.

A Vlad si accompagna la figura della Contessa Justina, interpretata da Chiara Vergassola, un nuovo talento del musical italiano. Justina è un personaggio non presente nel racconto di Stoker. Apre e chiude lo spettacolo ed è l’ultima delle spose dimenticate nel tempo da Vlad. È un personaggio dalle mille sfaccettature e Il suo amore non corrisposto alimenta la sete di vendetta verso il Conte. Justina incontra il giovane giornalista Jonathan Harker, interpretato da Marco Stabile (“Kinky Boots”, “Jersey Boys”, “Dirty Dancing”, “Grease”, “Colorado”, “Domenica In”), che per brama di successo rischia di rovinare il rapporto con sua moglie Mina Murray. L’ambizioso giornalista d’assalto, giunge alla dimora di Vlad Tapes, deciso ad occuparsi del più grande scoop giornalistico della sua carriera, ma sparisce nel nulla e sulla sua scomparsa indagano il Dottor John Seward (interpretato da Paolo Gatti – “Un Medico in Famiglia 6”, “I Cesaroni 4”, “Siddharta”, “Canto di Natale”), e il suo collaboratore Strattford, (interpretato da Jacopo Siccardi – “Hair”, “A Christmas Carol”, “Murder Ballad”, “Amalfi 839AD”).

La storia ci porta a conoscere anche il visionario inventore Renfield (interpretato da Antonio Melissa – “La Divina Commedia”, “Uomo tra gli uomini”, “Rosso Napoletano”, “Actor Dei”), un uomo che per raggiungere i suoi sogni professionali di scienziato si allontana dalla figlia Lucy Westenra,(interpretata da Valentina Naselli – “Jesus Christ Superstar”, “Mamma Mia”, “Sister Act”, “Murder Ballad”) e per questo cade nella solitudine e nella depressione. Un uomo dalla doppia personalità, la cui anima oscura, ombra ed ispirazione, è interpretata da Dario Guidi (Gigi Proietti Globe Theatre, “Actor Dei”, “X Factor Italia”, “Smack il Musical”).

Lo spettacolo si avvale anche di un preparato ensemble tra cui Anna Gargiulo, Federica Mosca e Marco Bonofiglio.


NOTE DI REGIA


“Sono sempre stato affascinato dalla letteratura gotica di fine ottocento e un amante degli autori che in quegli anni scrivevano di misteri, amore non corrisposto e morte. Sono anche un grande appassionato di cinema e di registi come Tim Burton, Guillermo del Toro e Christopher Nolan. Le atmosfere tetre e malinconiche di queste opere mi hanno spinto a mettere in scena una nuova storia, un nuovo racconto tratto dal noto romanzo epistolare di Bram Stoker. Dalla ricerca letteraria è nata l’ispirazione per creare e raccontare una nuova storia sul vampiro più famoso del mondo: rivisitata, attualizzata e resa in forma di musical. Quello che raccontiamo nasce dall’inquietudine, dalla rabbia e dalla solitudine che l’animo umano può provare in un tempo così complesso come quello che stiamo attraversando. Alla base di quei romanzi e quindi anche della nostra storia c’è sempre l’eterno dualismo tra il bene e il male, che è l’anima della riscrittura del testo e della regia di Vlad Dracula, dove ogni personaggio è stato curato nei minimi particolari sia da me che da Manuela Scotto Pagliara, co-autrice del testo. Le anime dei personaggi si rivelano spesso tormentate, ambigue, pur presentando una loro fragilità di base. Su questo si gioca il grande scontro tra luce e ombra, dove l’alchimia, la scienza e soprattutto l’amore e la passione sono i veri protagonisti.

Un altro grande tema che ho voluto affrontare è il rapporto tra l’uomo e il tempo. La sua relatività e variabilità, che rende ognuno di noi capace di allargare i momenti belli e stringere quelli brutti, e viceversa. Un modo per esorcizzare forse l’impossibilità che abbiamo di rallentarlo davvero.

La mia speranza non è tanto di fornire risposte, ma piuttosto di far emergere domande tra gli spettatori. Il modo migliore per rendere un’opera contemporanea allo stesso tempo spunto di riflessione, ma anche momento di divertimento e di puro intrattenimento”.
Ario Avecone

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