Quasi cinquant’anni dopo “Hair” arriva un nuovo musical pacifista, si tratta di “Diglielo a tutti” che ha esordito sul palco del Teatro di Milano. Ma se l’opera di James Rado e Gerome Ragni vive sull’atmosfera del ’68 e dei figli dei fiori, “Diglielo a tutti” si svolge direttamente sul fronte con divise e fucili proprio come il romanzo da cui è tratto, “Bury the dead” scritto da Irwin Shaw nel lontano 1936. Un testo ancora attuale come purtroppo è attuale il tema della guerra che non riesce ad abbandonare l’umanità.
Un messaggio di ribellione ai conflitti reso più che mai convincente da un cast di alto livello con la grinta di Giò Tortorelli, l’armonia di Mattia Inverni, il graffio di Santi Scamacca e l’ecletticità di Simone De Rose che passa dal canto alla danza senza battere ciglio. Poi c’è l’onnipresente Paolo Barillari che con la sua bella voce mette lo zampino in quasi tutte le scene. Un po’ narratore un po’ personaggio, Barillari è anche regista, autore dei testi e delle liriche insieme a Maurizio Barillari e Guido Valtancoli.
La scelta di non mettere in scena dialoghi e di usare solo il cantato può non essere piaciuta a tutti, ma bisogna dire che anche senza discorsi, la trama rimane chiara e comprensibile. Merito anche di 25 brani tutti da gustare che entrano facilmente nella testa alternandosi tra sonorità rock e ballate melodiche, da citare soprattutto “La guerra è finita” e “Terra nera”.
Per concludere siamo di fronte a un musical che dopo tre date al Teatro di Milano merita di tornare in scena per continuare il suo cammino di crescita e perfezionamento.
Ivan Filannino
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