Le Troiane, la Guerra e i Maschi: intervista a Marcela Serli

troiane

Ci troviamo a Genova per una re-visione necessaria tratto da Le Troiane di Euripide grazie alla regista e attrice Marcela Serli con un cast di donne eccezionali.

Le Troiane di Marcela Serli sono in attesa in un non luogo (atopos). Donne, oggetti tra i detriti lasciati dalla guerra dei maschi.  Questo gruppo di persone, Atopos, con la propria diversità, i propri corpi, la propria ilare fragilità, darà voce alle straniere cacciate, le donne escluse, le streghe, le troie.

«Le Troiane, la Guerra e i Maschi è un tentativo di riflettere sul potere e sull’oppressione patriarcale. Quando abbiamo deciso di fare questo spettacolo – racconta Marcela Serli – non sapevamo che il mondo che conoscevamo sarebbe diventato altro. Avevamo pronto un discorso femminista sulla narrazione stereotipata delle donne nelle tragedie. Poi la guerra è arrivata qui vicino e, a quel punto, mettere in scena Le Troiane è diventato un doppio atto di coraggio: parlare di guerra ora e farlo con attrici i cui corpi politici sfuggono alle norme e ai canoni della società occidentale”. Dopo una presentazione così abbiamo contattato nuovamente Marcela Serli (dopo il successo con lo spettacolo Sarebbe Stato Interessante per saperne di più su questo atto di coraggio

Non so più se è un atto di coraggio, so solo che è un atto obbligatorio.

Dovevo farlo perché sentivo in questa tragedia, come in molte altre, la formazione dello stereotipo femminile già errato di per sé e così radicato nel tempo, soprattutto nella storia della letteratura del teatro. Quindi mi sembrava giusto fare questo atto di analisi, chiaramente a modo mio, di re-visione tratto da Le Troiane Euripide.

Viviamo ancora in una società maschilista e patriarcale.

Con Le Troiane, la Guerra e i Maschi vuoi focalizzare l’attenzione anche su questo potere?

Eh sì, caro TiTo, è un mondo fondato su una società sistemica. Viviamo in un mondo, in alcune zone con più consapevolezza in altre con meno, dove il maschilismo è su tutto ed è una forma di oppressione. Tutti noi, e sottolineo tutti, siamo soggiogati da questa forma di abuso del femmineo. Attenzione, femmineo che c’è in ognuno di noi!

In scena attrici molto diverse tra loro e come dici tu:

“che sfuggono alle norme e ai canoni della società occidentale”.

Nello spettacolo Le Troiane, la Guerra e i Maschi la scelta delle attrici, con corpi politici non conformi, nasce dal mio desiderio di interrompere lo schema che ha visto nei secoli passati attrici che hanno rappresentato fisicamente lo stereotipo del femminile in scena, interpretando Andromaca in un modo, Cassandra in un altro o Ecuba in un altro ancora.

Per questo motivo la mia scelta è caduta su attrici con ‘caratteristiche’ fisiche fuori dai canoni classici.

Tra loro Eva Robin’s.

Com’è stato dirigere un’artista così, passai il termine, ‘impegnativa’ mediaticamente parlando!

Su Eva Robin’s non posso che dire cose belle.

È donna meravigliosa, è stata una bellissima scoperta ma soprattutto una brava attrice. Una donna incantevole, gentile, intelligente, ironica e autoironica.

Oro puro!

Cos’è più importante per Marcela Serli, avere occhi per guardare o orecchie per sentire, uno spettacolo come Le Troiane, la Guerra e i Maschi?

Nei miei spettacoli dove c’è sia il tragico che il comico, il grottesco e il trash la cosa più importante è guardarlo con il cuore e la cosa più importante è sapere cosa senti quando sei in platea, soprattutto quando ti metti in relazione con quello spettacolo.

Ricordiamoci che il teatro sta in mezzo tra chi lo guarda e chi lo fa.

Ti conosco da tempo, e so delle tue battaglie femministe.

Giorgia Meloni è la prima premier donna d’Italia, al di là del tuo credo politico, cosa ne pensi?… se posso!

Giorgia Meloni si accorgerà, o forse si sta già accorgendo, del giudizio.

Se oggi è la prima donna ad essere la Presidente del Consiglio è anche grazie a tutte quelle femministe che hanno fatto tanto per le donne e si accorgerà di tutti i pregiudizi che riceve una donna soprattutto quando ricopre un ruolo apicale.

Prima di salutarti e ringraziarti ancora una volta per aver accettato il mio invito, quale direzione avrebbero potuto prendere le donne che racconti nello spettacolo Le Troiane, la Guerra e i Maschi se solo avessero avuto una possibilità…

Chissà…

Forse se tutti gli autori greci non avessero visto nella figura della donna un ‘oggetto’ di compassione (ma anche quando una donna la trasformano in una eroina di rimando la facevano diventare oggetto di compassione…) se questi autori non avessero vittimizzato le donne, forse anche le donne, oggi, le avremmo viste come delle eroine e basta!

Ad esempio l’eroina per eccellenza nella tragedia greca è Medea, ma cosa le fanno fare? L’atto più mostruoso, uccidere i propri figli, automaticamente diventa un mostro. Diversamente gli eroi uomini che uccidono non sono assassini, sono eroi!

A noi non ci resta che sostenere queste meravigliose eroine andando a Genova per conoscere…

LE TROIANE, LA GUERRA E I MASCHI
Dal 1 al 4 dicembre 2022 – Teatro Ivo Chiesa Palco
Genova
drammaturgia e regia Marcela Serli
con Eva Robin’s, Noemi Bresciani, Ana Facchini, Ira Fronten, Luce Santambrogio, Marcela Serli, Caterina Bonetti e Kalua Rodriguez

sinossi

Da una parte ci sono il combattente, l’uomo guerriero, il messaggero compassionevole. Dall’altra la vecchia triste, la pazza, la moglie obbediente, la donna seduttiva. Infine gli dei e il loro gioco. Le troiane, la guerra e i maschi fa un’ipotesi. Si chiede quale direzione avrebbero potuto prendere queste donne se solo avessero avuto una possibilità. E poi, quale avrebbero potuto prendere gli uomini se avessero avuto gli occhi per guardare e accogliere in sé l’alterità.

Lo spettacolo verrà proposto sul palcoscenico con 100 posti disponibili a sera, affrettatevi!

Buona serata a teatro

TiTo

Be the first to comment

Leave a Reply

Your email address will not be published.


*