Venerdì 27 novembre presso il Teatro Comunale San Teodoro di Cantù andrà in scena Orfeo e Euridice, uno spettacolo che affronta il tema dell’eutanasia senza retorica, attraverso il mito riletto di questi due tragici personaggi.
Il mito di Orfeo ed Euridice si colloca sul confine tra i mondi, tra la morte e la vita. Un viaggio in equilibrio su una soglia sacra, un confine sottile e insieme incommensurabile che la nostra cultura e il nostro tempo faticano a onorare. Orfeo nel voltarsi stacca la spina. L’Ade non è più il regno dei morti, ma il regno dei non morti; è in realtà il risultato di una prassi medica tecnicamente così progredita da poter impedire a qualcuno di morire, ma ancora così indietro da non permettergli di riacquistare le proprie facoltà.
Orfeo con la sola forza del suo canto prova a strappare la sposa Euridice dal regno dei morti. La forza e la poesia del mito si intrecciano in questo lavoro con due temi controversi: l’accanimento terapeutico e l’eutanasia.
Senza offrire risposte, lo spettacolo interroga lo spettatore sulla forza e la grandezza dell’amore. Nella nostra versione del mito, infatti, Orfeo vuole voltarsi perché ama Euridice e in questo modo potrà finalmente perderla nell’infinito amore.
Al termine dello spettacolo Beppino Englaro dialogherà con il pubblico sul tema del diritto civile alla libera scelta.
“E se lei ritornasse?
E se lei si svegliasse un giorno?
E se un mattino aprisse gli occhi?
Lasciarla andare significa ucciderla? O è lasciar andare la tua di speranza?
Lasciarla andare significa ucciderla? O è il canto di amore più straziante?
Il gesto più puro, l’amore che si afferma nella perdita?
Orfeo è rauco. Euridice è sorda.”
ORFEO E EURIDICE
testo e regia di Cèsar Brie
con Giacomo Ferraù e Giulia Viana
DOVE? Teatro Comunale San Teodoro di Cantù (Como)
QUANDO? venerdì 27 novembre ore 21
PREZZI: intero 15 €, ridotto 13/12/7,50 €
Leave a Reply