Recensione “Così è (se vi pare)” all’Argentina di Roma fino al 14 aprile

Novanta minuti di un Eros Pagni che insegna l’efficacia e l’emotività  del recitare sobrio. Al Teatro Argentina va in scena per l’ultimo weekend romano (fino al 14 aprile) Così è (se vi pare) nell’adattamento del regista Luca De Fusco dell’opera pirandelliana. Sul palco Eros Pagni indossa gli abiti di Lamberto Laudisi e col suo fare sintetico, con la sua voce profonda, con i suoi gesti misurati ma sempre precisi e ficcanti, mette già da solo in scena un teatro che cattura, profondo e di spessore. Accanto a lui poi bravissimi attori come Anita Bartolucci in una splendida Signora Frola, Paolo Serra nel completo del Consigliere Agazzi, affiancato dalla consorte di scena Lucia Rocco nella signora Amalia, e Giacinto Palmarini perfetto nel ruolo del Signor Ponza.

I novanta minuti volano via veloci grazie anche al testo pirandelliano che non risente affatto dei suoi oltre cento anni e calza perfettamente ai decenni delle fake news e dell’intelligenza artificiale che cancella i parametri di verità. E con questa materia prima, Luca De Fusco fa la scelta audace di disvelare la finzione scenica sin dal primo passo di Pagni sul palco, appena aperto il sipario. Come spiegano dal teatro “L’allestimento parte dalla teoria che Macchia formulò attorno al Così è se vi pare diretto da De Lullo, uno dei più compiuti sotto ogni punto di vista, quello in cui diventa più che mai chiaro in Pirandello il senso del teatro come processo. Nel rispondere agli altri e nel dialogare tra loro, la signora Frola e il signor Ponza non hanno infatti più bisogno di fingere che il pubblico non esista: è anzi proprio al pubblico che parlano, ognuno difendendo se stesso e ognuno cercando di dimostrare i difetti e la pazzia dell’altro. È proprio questo processo di messa a nudo di sé stessi e di racconto della propria vicenda la tortura di cui parla Macchia: una sofferenza atroce, ma allo stesso tempo un bisogno ineludibile, l’unico modo per rivendicare la propria esistenza. Un bisogno che, oggi più che mai, siamo tutti in grado di comprendere e di fronte al quale ci riveliamo vulnerabili, anche attraverso l’ossessiva esigenza di condivisione che passa dalla socialità virtuale: Pirandello aveva già intuito che non raccontarsi è come non esistere e ne aveva presagito le conseguenze insieme a quelle della morbosa curiosità dello sguardo altrui”.

C’è un lavoro di pensiero anche dietro alle scenografie di Marta Crisolini Malatesta e alle luci di Gigi Saccomandi, che sono parte strutturale della narrazione e non semplice sfondo, così come le musiche di Gianni Garrera. Un ensemble che ai puristi pirandelliani potrebbe suonare una scelta poco ortodossa, ma che convince il pubblico che ama le sperimentazioni e le innovazioni oltre che i tanti ragazzi presenti in sala.

Per chi passa da Roma nel weekend, nel remoto caso di riuscire a trovare qualche biglietto, vale sempre la pena di respirare del buon teatro, portato in scena da attori storici e da un’ottima compagnia oltre che riascoltare le riflessioni, ancora straordinariamente attuali di un genio, Pirandello, vissuto più di 100 anni fa.   

DOVE:

Teatro Argentina, Roma

QUANDO:

fino al 14 aprile

Info e orari

prima, martedì e venerdì ore 20.00
mercoledì e sabato ore 19.00
giovedì e domenica ore 17.00
lunedì riposo

durata 1 ora e 30 minuti, senza intervallo

Personaggi e interpreti

Lamberto Laudisi Eros Pagni

Signora Frola Anita Bartolucci

Il Signor Ponza Giacinto Palmarini

Il Consigliere Agazzi Paolo Serra

La Signora Amalia Lara Sansone

Dina, loro figlia Giovanna Mangiù

La Signora Sirelli Valeria Contadino

Il Signor Sirelli Domenico Bravo

Il Signor Prefetto Roberto Burgio

Centuri/cameriere Plinio Milazzo

La Sig.ra Cini/sig.ra Ponza Irene Tetto

scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta
luci di Gigi Saccomandi

scelte musicali Gianni Garrera

Produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Biondo di Palermo, Tradizione e Turismo srl Centro di Produzione Teatrale Teatro Sannazaro, Compagnia La Pirandelliana

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