
Dal teatro, al cinema e di nuovo a teatro. Passano gli anni, ma Ti sposo ma non troppo continua a raccogliere applausi. La sceneggiatura teatrale di Gabriele Pignotta nasce nel 2007, diventa film nel 2014 e ora torna sul palcoscenico in una versione rinnovata per un nuovo tour lungo la penisola. Rispetto alla versione cinematografica vediamo la conferma di tre quarti dei protagonisti, ovviamente Pignotta, Vanessa Incontrada e Fabio Avaro mentre Siddhartha Prestinari prende il posto di Chiara Francini.
Il pubblico viene subito colpito dalla maestosa scenografia di Alessandro Chiti che riesce a racchiudere due appartamenti, uno studio medico e un elegante pontile luogo di incontri e scontri.
Quattro personaggi in scena, Andrea e Carlotta, coppia sposata da anni chiamata ad affrontare un periodo di crisi, Andrea, donna con due figli appena uscita da un divorzio doloroso col marito che ha preferito una ragazza più giovane e Luca, osteopata, anch’egli da poco entrato nel club dei separati.
Dai quattro protagonisti si sviluppa una trama tutt’altro che banale, ricca ovviamente di equivoci e di situazioni al limite tipiche della commedia, ma che ha il merito di non essere mai scontata. Difficile immaginare quale strada possa prendere la storia, i bivi sono tanti e l’autore è bravo a tenerli celati fino all’ultimo.
Alcune scene sono esilaranti, ma il testo propone anche tanti spunti di riflessione sulla vita di coppia e la giusta dose di romanticismo che non sfocia nello smielato. Sotto questo punto di vista sono tanti i punti in cui il pubblico può rivedersi in uno dei quattro personaggi. Da una parte una coppia che si sta allontanando sempre di più, dall’altra una coppia che nasce, ma lo fa con la maturità di un over 40 e non con lo spirito adolescenziale. I personaggi si chiedono perché è così difficile fare andare avanti una relazione e perché una volta si riusciva. Domande ricorrenti al giorno d’oggi.
Anche chi non ha visto il suo adattamento sul grande schermo non fa fatica ad immaginarlo in versione cinematografica con tanto di scena post titoli di coda con Andrea e Carlotta impegnati in una seduta di oggettoterapia insieme alla maestra brasiliana.
Gli attori appaiono ben rodati sul palco, Vanessa Incontrada trasmette bene le incertezze e la fragilità del suo personaggio, Fabio Avaro non fatica a conquistarsi la simpatia del pubblico e Siddhartha Prestiroli merita più di un applauso per aver interpretato un personaggio tutt’altro che semplice. Le scelte registiche convincono, i dialoghi sono un punto di forza della sceneggiatura anche quando si intrecciano uscendo dalla quarta parete.
Ti sposo ma non troppo è una commedia giovane ma che ha tutte le caratteristiche per vivere a lungo.
Ivan Filannino
Leave a Reply