Uno sguardo su “Capitalism*” di Generazione Disagio

capitalism*

Nella ricca e variegata stagione di Zelig, storico locale milanese sito in viale Monza, due serate sono state dedicata alla compagnia Generazione Disagio e al suo nuovo spettacolo “Capitalism* – Un problema che riguarda tutt*”. Gli attori Enrico Pittalunga e Graziano Sirressi, che hanno anche scritto il testo con Carlo Bassetti, dimostrano fin dai primi minuti di saper trascinare il pubblico. La platea li segue e li acclama in quella che sembra avere tutti i canoni di una stand up comedy.

I due interpreti tengono alti i ritmi delle battute, parlano dei traumi infantili di come il bimbo inizialmente venerato come un dio venga poi abbandonato a sé stesso dopo pochi anni. Si rivolgono direttamente al pubblico con uno stile molto vicino all’improvvisazione pura, coinvolgono gli spettatori in platea. Tutto scorre tra risate e riflessioni con inevitabilmente uno sguardo rivolto alla situazione degli artisti che può, però, benissimo essere riflessa su altre professioni. Alternandosi equamente Pittalunga e Sirressi si ritagliano i giusti spazi sul palco senza perdere l’affiatamento da coppia comica. Dalla metafora degli gnomi per raccontare il la ricerca di approvazione alle parabole cinesi fino ad arrivare agli aneddoti del cammino di Santiago, la carne sul fuoco è tanta.

Stiamo, però, parlando di due attori diplomati alla Paolo Grassi che si sono fatti le ossa in Proxima Res. La sorpresa è dietro l’angolo e in un attimo il registro dello spettacolo cambia drasticamente, i protagonisti in abiti greci tornano indietro nel tempo col loro racconto e dimostrano, a chi avesse avuto dubbi, che “Capitalism*” è prima di tutto uno spettacolo di prosa con un testo profondo fatto di dialoghi e monologhi emozionanti. La stand up è il miele che attira lo spettatore per poi trascinarlo nel vortice fatto di parole che sferzano la realtà senza compassione.

Ivan Filannino

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